La pandemia di nuova influenza A/H1N1 non si arresterà, dicono all’Organizzazione mondiale della Sanità, per cui tutti i paesi dovranno fornirsi del vaccino a partire da quest’autunno. «L’OMS ha fissato come priorità la vaccinazione di coloro che lavorano nel settore sanitario – ha dichiarato la dottoressa Marie-Paule Kieny, direttore del programma di ricerca sui vaccini dell’OMS – Gli Stati poi dovranno adottare le raccomandazioni dell’Organizzazione per la vaccinazione a seconda della situazione epidemiologica, che varia da paese o a paese». La dottoressa Kieny ha detto che le categorie più a rischio contagio sono le donne incinte, le persone con malattie croniche e i bambini con più di 5 anni di età, propagatori di malattie nelle scuole.
La Gran Bretagna sta già cercando di ottenere il nuovo vaccino. L’obiettivo è quello di somministrarlo a 20 milioni di persone entro l’anno.
Intanto arrivano buone notizie per gli anziani sopravvissuti alla Spagnola del 1918: sembrano possedere uno scudo protettivo contro la nuova influenza A/H1N1. Il virus responsabile della pandemia di febbre suina, inoltre, causa più danni ai polmoni rispetto a quello che scatena la classica influenza stagionale. Ma, d’altra parte, il microrganismo pandemico nel mirino degli scienziati di tutto il mondo è sensibile agli antivirali. Lo rivela uno studio condotto su campioni di sangue umano, ma anche scimmie, topi, maiali e furetti, pubblicato su “Nature” dal team di Yoshiro Kawaoka dell’Università del Wisconsin.
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