Ordinanza Speranza: test e quarantena per chi arriva dall'Austria, proroga limitazioni per chi viene dal Brasile Ordinanza Speranza: test e quarantena per chi arriva dall'Austria, proroga limitazioni per chi viene dal Brasile

Ordinanza Speranza: test e quarantena per chi arriva dall’Austria, proroga limitazioni per chi viene dal Brasile

Nuova ordinanza Speranza: test e isolamento in quarantena fiduciaria per i viaggiatori provenienti dalla Austria, dove circola la variante sudafricana del coronavirus Sars-CoV-2. Lo prevede la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, al fine di arginare la diffusione delle varianti Covid.  

L’ordinanza che prevede test e isolamento per i viaggiatori provenienti dall’Austria entrerà in vigore da lunedì 15 febbraio. 

Nuova ordinanza, Speranza proroga le limitazioni agli ingressi dal Brasile

Il ministro Speranza ha anche prorogato le limitazioni all’ingresso dei viaggiatori in arrivo dal Brasile, da cui proviene una delle tre varianti oggi più diffuse e preoccupanti del coronavirus.

Speranza lo ha annunciato in un messaggio postato su Facebook. “La lotta alla pandemia non si ferma – ha scritto il ministro confermato dal governo Draghi -. La diffusione delle varianti Covid ci impone la massima prudenza. Per questo ho appena firmato una ordinanza che proroga le limitazioni all’ingresso di viaggiatori provenienti dal Brasile ammettendo il rientro solo per chi abbia la residenza anagrafica in Italia o per casi eccezionali. Chi rientra dovrà sottoporsi a test prima della partenza e all’arrivo e all’isolamento fiduciario di 14 giorni con ulteriore tampone finale”.  

In Italia quasi un caso su cinque è di variante inglese

La variante inglese sta circolando in modo sostenuto in italia, al punto che in poco più di un mese potrebbe diventare la forma più diffusa del virus Sars-CoV-2. E’ quanto emerge dall’indagine rapida condotta da Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute con i laboratori regionali.

Emerge che, sul totale dei casi positivi al virus Sars-CoV-2, il 17,8% si devono a questa variante. Una percentuale confrontabile al 20-25% della Francia e al 30% della Germania.

Vale a dire che, fra i casi positivi in Italia, circa uno su cinque risulta positivo alla variante inglese. Quest’ultima è una delle tre in circolazione nel nostro Paese, con la brasiliana e la sudafricana, ma al momento sembra decisamente prevalere sulle altre.

“La variante inglese potrebbe diventare la predominante in Italia”

“In 5-6 settimane la variante inglese potrebbe sostituire il virus Sars-CoV-2 ora circolante”, ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, commentando i dati diffusi con il monitoraggio e relativi ai test eseguiti dal 3 al 4 febbraio su un totale di 852 campioni in 82 laboratori.

L’epidemia di Covid-19 è entrata così in una fase nuova e molto delicata, nella quale è essenziale tenere alta la guardia. La “maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale” della variante inglese e la probabilità che diventi prevalente in Italia, impone la necessità di un monitoraggio costante. Quest’ultimo, rileva il ministero, “ci consentirebbe, assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante, mentre si prosegue con le vaccinazioni”.

Per il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, “la variante inglese, per quanto ne sappiamo, non diminuisce l’efficacia dei vaccini attualmente disponibili e la corsa alla vaccinazione è molto importante”.

Mantenere alta la guardia significa soprattutto non abbandonare le misure di prevenzione: indossare la mascherina, rispettare il distanziamento e l’igiene. Questo è cruciale anche per chi ha già avuto l’infezione, come indica il caso di una reinfezione avvenuta in Francia a causa della variante sudafricana.

 

 

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