ROMA, 9 MAG – Pediatri disponibili 'h24' per tutta la settimana, sabato e domenica compresi, affiancati da specialisti ospedalieri, infermieri pediatrici, nutrizionisti, in 'case della pediatria' che diventino il punto di riferimento sul territorio per genitori e bimbi. Dopo i medici di medicina generale, anche i pediatri guardano all'h24 come evoluzione del sistema dell'assistenza. Una scelta che puo' garantire da un lato una risposta ''efficace'' alle nuove domande di salute (con la famiglia che cambia e le malattie croniche che incidono sempre di piu'), e dall'altro contribuire a superare gli ingorghi che sempre piu' spesso si registrano ai Pronto soccorso, cui i genitori si rivolgono nella maggior parte dei casi anche quando non servirebbe.
Inserendosi nel dibattito aperto tra Regioni e ministero della Salute sulla riforma delle cure primarie nell'ambito del rinnovo del Patto per la Salute 2013-2015, i pediatri, riuniti a Roma per il 68° congresso della societa' italiana di pediatria (Sip), propongono il loro modello di riforma dell'assistenza, che, come ha spiegato all'inaugurazione il presidente Alberto Ugazio, ''e' il miglior modo per uscire dal pericolo'', in una situazione di risorse sempre piu' scarse e di numero dei pediatri in caduta libera, ''di abbandonare la pediatria universale e il principio generale che ogni bambino ha diritto ad essere curato dal pediatra''.
L'ipotesi avanzata dai pediatri e' quella di chiudere i piccoli reparti di pediatria e di far confluire i pediatri ''dall'ospedale alle 'pediatric home' dove potrebbero lavorare ''insieme ai colleghi di libera scelta'', rafforzando nello stesso tempo ''i centri di eccellenza e i reparti dei grandi ospedali in grado di offrire un'assistenza pediatrica multispecialistica di alto livello qualitativo''.
Garantendo ai genitori un luogo sempre aperto e sempre disponibile si potrebbe cosi' anche riuscire a fermare il fenomeno in crescita degli accessi impropri al Pronto Soccorso: secondo i dati della Simeup (la societa' italiana di medicina dell'emergenza urgenza pediatrica), infatti, gli accessi dei bambini al Pronto soccorso sono aumentati del 10% in 8 anni, dai 418mila del 2002 ai 457mila del 2010, ma solo 1 su 100 e' un codice rosso, mentre il 90% dei piccoli accolti da strutture di emergenza-urgenza potrebbe essere curato senza arrivare in ospedale (i codici bianchi sono un quarto del totale e il 67% e' rappresentato da codici verdi).