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Pediatri: “Neonati a rischio se mamma è vegana”

di FIlippo Limoncelli |1 Giugno 2016 17:35

Pediatri: “Neonati a rischio se mamma è vegana”

ROMA – Anemia, danni al sistema nervoso, ritardo psicomotorio, atrofia al cervello. Sono alcuni dei problemi che una dieta inadeguata può causare ai neonati. I pediatri italiani lanciano un allarme: sono in aumento i casi di bambini di pochi mesi portati in ospedale per carenza di vitamina B12 causata dalla mancanza di tutti i nutrienti necessari durante la gravidanza e l’allattamento.

Lo sconcerto dei medici è dovuto alla scoperta che tale mancanza è da ricondurre alle madri che seguono una dieta vegana e che per questo, scrive il quotidiano La Repubblica dopo aver intervistato numerosi esperti, non riuscirebbero a introdurre nel latte materno tutti i nutrienti necessari per una sana crescita dei loro figli. La carenza più grave è quella della vitamina B12, presente in carne, pesce, latte e uova, che compromette la formazione dei neuroni,disturbi psicomotori e aumenta il rischio di contrarre l’anemia e danneggia anche il sistema nervoso.

“Il bambino aveva solo cinque mesi, era sonnolento e non reagiva agli stimoli – racconta Alessandro Ventura, direttore di pediatria all’Università e all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste, ricordando un caso – Abbiamo fatto tutti gli esami e solo dopo quattro o cinque giorni abbiamo individuato il problema: la dieta vegana della madre che lo allattava. Non ce lo aspettavamo”. “Nessuno all’inizio si era accorto di quanto fosse grave il bambino. Il piccolo aveva dieci mesi, respirava male, aveva movimenti involontari e muscoli senza tono. Il cervello mostrava segni di atrofia diffusa – Daniela Codazzi e Martin Langer, all’Istituto Tumori di Milano, ricordano un episodio accaduto nel 2005 – Tre anni più tardi, nonostante il ritorno a una dieta adeguata e la riabilitazione, c’erano ancora segni di ritardo psicomotorio”.

“Spesso i genitori sono in buona fede e correggono la dieta, ma può capitare di dover segnalare dei casi al giudice, il quale può arrivare a chiedere a un assistente sociale di essere presente ai pasti”, spiega Massimo Resti, direttore di pediatria dell’ospedale Meyer di Firenze, dove nel 2015 fu ricoverato un bimbo di 11 mesi incapace di stare seduto. In quel caso i genitori, entrambi vegetariani, finirono sotto inchiesta per maltrattamenti. Infatti, se i genitori si rifiutano di cambiare le abitudini alimentari dei figli, il problema può arrivare fino in tribunale”.

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