LONDRA – Quanto sole si dovrebbe prendere per fare scorta di vitamina D a sufficienza? Qual è il rimedio migliore in caso di ferite? Rachael Morris-Jones, dermatologa britannica del King’s College Hospital, sul Daily Mail rivela alcune verità per mantenere sana l’epidermide.
Molte persone non hanno bisogno della crema idratante – Chi ha una pelle normale generalmente non ha bisogno di idratanti per il corpo ma con l’avanzare dell’età l’epidermide diventa più secca, specialmente sulle mani e sulla parte inferiore delle gambe. Un processo che inizia a vent’anni. Ogni anno che passa produciamo l’1% in meno di collagene, la pelle trattiene meno acqua; le cellule superficiali (cheratinociti) tendono ad accumularsi in gruppi sulla superficie della pelle, portando alla comparsa di scaglie. Le cellule di grasso sottostanti iniziano a ridursi e di conseguenza c’è una riduzione dell’acqua trasferita dal sangue negli strati superiori della pelle.
A partire dai 50 anni in poi, le ghiandole sebacee iniziano a ridursi, causando un minore consumo di olio nella pelle. Le aree della pelle con il minor numero di ghiandole sebacee sono le più sensibili a questo effetto di secchezza, ossia le gambe e le mani.
Per questo invecchiando è bene preservare l’olio naturale della nostra pelle. Per cercare di contrastare l’epidermide secca si utilizzano gli idratanti, conosciuti da centinaia di anni. In un emolliente ci sono due tipi principali di ingredienti: umidificanti e ingredienti che trattengono l’acqua, la attirano dalla profondità della pelle.
Gli umidificanti comprendono urea, glicole propilenico, glicerina e acidi ossidrile. L’altro tipo di ingrediente, occlusivo, crea una barriera oleosa sulla superficie della pelle, sigilla l’acqua e riduce l’evaporazione; gli ingredienti includono paraffina, lanolina e oli minerali.
Gli idratanti più efficaci contengono umettanti e occlusivi. Diverse aree della pelle necessitano di diversi tipi di emollienti ma in generale, si consiglia di evitare sul viso quelli pesanti e oleosi: i pori ostruiti possono portare all’acne. Gambe e piedi/mani, tendono ad essere molto più secchi rispetto al resto del corpo e sono necessari emollienti ricchi e oleosi. Si può utilizzarne uno che contenga un olio, come cocco o burro di cacao o paraffina, più uno degli umidificanti sopra citati.
Scottature e vitamina D – Evitare le scottature è molto importante, ma non c’è dubbio che il sole lo sia altrettanto per la salute: la vitamina D è vitale per le ossa e il sistema immunitario e viene prodotta dalla pelle quando è esposta ai raggi solari. Ma quanto e come ci si deve esporre? Secondo le stime, il corpo ha bisogno di circa 20-25 mcg di vitamina D al giorno e l’esposizione solare necessaria dipende dall’intensità della luce solare, dalle nuvole e dal tipo di pelle.
In ogni caso, d’inverno ci si può affidare agli integratori o agli alimenti ricchi di vitamina D che comprendono pesce grasso, funghi, formaggio, uova, tofu, cereali fortificati, latte fortificato, latte di soia e mandorla.
I rimedi migliori per le ferite – Per quanto riguarda il miele di Manuka, l’aloe vera, il Bio-olio, in realtà non ci sono ricerche ottimali sull’uso di questi prodotti ma è giusto dire che non c’è alcuna prova convincente del fatto che gli agenti topici o le medicazioni a base di aloe vera aiutino la guarigione delle ferite acute o croniche.
Il miele è stato usato per migliaia di anni come lenimento per le ferite, ma solo di recente sono state scoperte le sue proprietà biologiche attive. L’acidità del miele effettivamente favorisce la guargione delle ferite se molto umide, meno quando sono asciutte.
Il miele di Manuka (prodotto esclusivamente in Nuova Zelanda) è molto apprezzato e consigliato per la capacità di uccidere i batteri, mantiene la ferita pulita e priva di infezioni. Ma il miele di Manuka costa 10 euro a vasetto da 50 gr, è migliore per uccidere i batteri rispetto al semplice miele standard?
Il miele in generale uccide i batteri, ma sfortunatamente gran parte di questa attività è neutralizzata dalla catalasi, un enzima presente nei tessuti delle ferite. Il miele di Manuka ha un agente antibatterico aggiuntivo chiamato metilgliossale che non è disattivato dalla catalasi.
Ma il miele di Manuka non è superiore alla semplice vaselina, secondo uno studio condotto nel 2006 che confrontava le medicazioni al miele di Manuka con quelle di paraffina (vaselina), medicazioni applicate a 100 pazienti dopo l’intervento chirurgico all’unghia del piede.
Molti dei pazienti della Morris Jones riferiscono di aver acquistato Bio-Oil da applicare su tagli, escoriazioni, smagliature e cicatrici. I principali oli includono camomilla, lavanda, rosmarino e calendula, più vitamine A ed E.
Uno studio pubblicato dall’azienda produttrice, cui hanno partecipato solo 37 persone, afferma che dopo otto settimane il 92% ha mostrato un miglioramento nell’aspetto delle cicatrici rispetto a un placebo, sostiene la dermatologa, aggiungendo che non c’è alcun dettaglio su cosa fosse il placebo, quale il miglioramento e che tipo di cicatrici trattate.