Il Ramadan può esporre i malati di diabete a gravi rischi

La dottoressa Neesha Patel
La dottoressa Neesha Patel

USA, MINNEAPOLIS – Il Ramadan può essere rischioso per i diabetici. Il mese sacro per l’Islam, in cui i musulmani devono astenersi – dall’alba al tramonto – dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali e’ iniziato da qualche giorno e nel nostro Paese coinvolge circa un milione e mezzo di persone, ma secondo un’esperta inglese non sarebbe adatto a chi soffre di malattie metaboliche, in particolar modo il diabete, perchè il digiuno prolungato per l’intera giornata non aiuterebbe a tenere sotto controllo i livelli della glicemia e a prendere con regolarità i medicinali.

La dottoressa Neesha Patel, della Optum Health, che ha condotto il primo studio nel Regno Unito sull’esperienza dei musulmani diabetici durante il Ramadan, ha spiegato infatti che cadendo il mese sacro per l’Islam in primavera o estate le ore di luce sono dalle 17-19 al giorno, un numero maggiore che nella stagione invernale, portando a un digiuno che quindi e’ più prolungato.

“I rischi a breve termine di tutte queste ore di digiuno sotto scarso controllo del diabete e disidratazione – spiega la dottoressa Patel in un’intervista alla versione online del quotidiano britannico Indipendent – sono limitati, mentre quelli a lungo termine, su cui devono essere svolti ulteriori studi, includono una maggiore mortalità e un’inferiore qualità di vita”.

“Come medici abbiamo sviluppato delle linee guida per identificare i pazienti a rischio alto, moderato o basso – conclude Patel – e in queste linee guida vi sono raccomandazioni e consigli pre- Ramadan per i diabetici, ai quali consigliamo comunque di rivolgersi al medico di base, che monitora nel dettaglio l’andamento della patologia, per avere consigli personalizzati”.

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