Pfas in Veneto: alterano la fertilità delle donne

Pfas in Veneto: alterano la fertilità delle donne
Pfas in Veneto: alterano la fertilità delle donne

PADOVA – I Pfas, i composti chimici che hanno contaminato le falde acquifere di mezzo Veneto, altererebbero la fertilità delle donne inducendo alla poliabortività. Lo rivela uno studio dell’Università di Padova, condotto dal gruppo di ricerca del professor Carlo Foresta e realizzato analizzando i livelli ormonali delle ventenni residenti nell’area rossa ad alto inquinamento Pfas, tra Vicenza, Padova e Verona.

I Pfas, dicono i dati raccolti, altererebbero la funzione dell’utero interagendo col progesterone e bloccando i meccanismi che regolano il ciclo mestruale, l’annidamento dell’embrione e il decorso della gravidanza. Inoltre alterano la regolarità del ciclo mestruale e ritardano la comparsa delle prime mestruazioni. Lo studio evidenzia che la prima menorrea nelle ragazze dell’area rossa arriva in ritardo di almeno sei mesi con ritardi superiori alla media (30% contro 20%).

Già quattro mesi fa i ricercatori di Padova avevano diffuso la loro prima scoperta, che definiva il meccanismo attraverso il quale i Pfas alterano lo sviluppo del sistema uro-genitale del maschio e la fertilità interferendo con l’attività del testosterone. Sostanzialmente, l’organismo li scambia per ormoni mutando l’azione delle ghiandole endocrine.

A questo nuovo risultato, che sarà presentato alla comunità scientifica nel corso del convegno di Medicina della Riproduzione in programma ad Abano Terme, si è giunti dopo due anni di lavoro. Il gruppo coordinato dal professor Carlo Foresta e dal dottor Andrea Di Nisio, ha valutato l’effetto dei Pfas sul progesterone analizzando, in cellule endometriali in vitro, come gli agenti chimici interferiscano vistosamente sulla attivazione dei geni endometriali attivati dal progesterone.

In particolare è stato dimostrato che, su più di 20 mila geni analizzati, il progesterone normalmente ne attiva quasi 300, ma in presenza di Pfas 127 vengono alterati e tra questi quelli che preparano l’utero all’attecchimento dell’embrione e quindi alla fertilità.

Che cosa sono i Pfas

E’ la sigla che sta ad indicare i composti perfluorurati, sostanze chimiche di sintesi che si usano per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti, ma anche per produrre pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa: sono presenti anche in pitture e vernici, farmaci e presidi medici. 

In alcune regioni del mondo, come il Mid-Ohio valley negli Usa, Dordrecht in Olanda, Shandong in Cina ed in Veneto, è stata rilevata un elevata concentrazione di Pfas soprattutto nelle falde acquifere.

Fonte: Ansa

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