Piano vaccini anti-Covid: chi, come, dove, quando e in che fila. Tempi e modi della somministrazione

Piano vaccini anti-Covid: prima il personale sanitario e gli anziani e poi gli altri, magari nei “fiori” pensati da Stefano Boeri. Simbolicamente già dopo Natale e massicciamente da gennaio. E’ il chi, dove e quando del piano
vaccini anti-Covid che dovrebbe in poco meno di un anno portarci fuori dalla pandemia, verso una vita “normale”.

Dopo Gran Bretagna e Usa, anche l’Europa aspetta il suo V-Day, che nulla ha a che fare con quelli pensati da Beppe Grillo e dal suo Movimento. Aspetta il Vecchio Continente il giorno in cui saranno somministrati ai suoi cittadini le prime dosi di vaccino contro il Covid-19. La data non è stata stabilita ma il Vaccine-Day sarà già a dicembre.

La settimana prossima è atteso il via libera dell’Agenzia Europea del Farmaco e a strettissimo giro quello delle varie agenzie nazionali. Tra Natale e Capodanno quindi Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera partiranno, insieme, con i primi vaccini.

Piano vaccini anti-Covid, gennaio il mese decisivo

Un appuntamento “simbolico” come lo ha definito lo stesso commissario Domenico Arcuri più volte e ribadito nell’ultima intervista al Corriere della Sera. Pochi vaccini da fare a favor di telecamere e verosimilmente ai rappresentati delle categorie più a rischio. Poi, per la partenza vera, attenderemo gennaio, subito dopo le feste, quando cominceranno le vaccinazioni di massa. Sempre, è evidente, compatibilmente con il numero di dosi che via via verranno consegnate al nostro Paese.

I primi saranno i sanitari, medici ed infermieri. Poi ci saranno gli ospiti delle Rsa e tutta la popolazione anziana, a scalare dagli ottantenni sino ai sessantenni. Questa sarà la prima fase a cui ne seguirà una seconda. “Nella seconda fase di vaccinazioni dovranno rientrare anche i lavoratori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio: forze dell’ordine, scuola, trasporto pubblico e anche le carceri”.

Vaccini anti-Covid, quando si vaccineràm la restante parte di popolazione?

Giovani in età scolare compresi. Fino ad un completamento atteso per subito dopo l’estate, con Arcuri che ha indicato settembre come data di raggiungimento dell’obiettivo finale. Perché non cominciare dai giovani, che sono veicolo di contagio in quanto con maggiori relazioni e contatti sociale, invece che dagli anziani? Una domanda che si sono posti in molti, medici, virologi ed epidemiologi compresi, e una domanda dalla risposta più facile di quel che si pensi. Noi, la scienza sa che il neonato vaccino è efficace contro la malattia.

I soggetti vaccinatati cioè, entrando in contatto con il virus, non sviluppano sintomi né conseguenze. Quello che ancora non sappiamo però, è se è anche in grado di fermare il contagio. Non siamo cioè sicuri, allo stato attuale delle conoscenze, che chi si è vaccinato non possa essere veicolo del virus e trasmetterlo ad altri. Questa è la ragione per cui si è scelto di privilegiare e di proteggere prima chi rischia di ammalarsi. (Fonti Ansa e Il Corriere della Sera).

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