Il punto G esiste: trovato, isolato e descritto

Pubblicato il 25 Aprile 2012 - 14:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E' stato oggetto di accesi dibattiti, al centro di dubbi e 'vittima' di ripetute smentite, ma adesso il ''fulcro'' del piacere femminile e' stato per la prima volta anatomicamente isolato e descritto: il punto G si trova tra apparato genitale e urinario e forma un angolo di 35 gradi con la parete laterale dell'uretra.

Il lavoro di individuazione del tessuto, svolto sul corpo di una donna deceduta a 83 anni, e' firmato da Adam Ostrzenski dell'Institute of Gynecology di St. Petersburg in Florida.

Il Punto Grafenberg, o punto-G, fu cosi' chiamato per ricordare il ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, che per primo lo descrisse oltre 50 anni fa, situandolo sulla parete frontale della vagina a un'altezza di circa 2 centimetri e mezzo.

Ricercatori inglesi del King's College di Londra avevano in passato negato l'esistenza del punto, definendolo solo un mito alimentato da riviste e terapisti sessuali. Ma qualche tempo fa Emmanuele Jannini Docente di Sessuologia Medica dell'Universita' degli Studi de L'Aquila, e' stato il primo ad 'avvistare' il misterioso punto che apre alle gioie dell'orgasmo vaginale: la presenza a livello anatomico del Punto G e' stata osservata su un campione di donne con un semplicissimo strumento di uso routinario nella diagnostica, l'ecografia transvaginale e riportata sul Journal of Sexual Medicine, la stessa rivista su cui oggi pubblica Ostrzenski.

Il lavoro di isolamento del tessuto e' pero' la prima conferma anatomica della sua esistenza e svela anche le dimensioni del punto G: lunghezza 8,1 millimetri, larghezza da 3,6 a 1,5 mm, altezza 0,4 mm. Una volta estratto, il tessuto del punto G e' estendibile fino a oltre 30 mm e somiglia al tessuto erettile (il tessuto cavernoso) dei genitali maschili e del clitoride.

Resta da chiarire se questo ispessimento sia presente e nella stessa posizione nel corpo di tutte le donne, spiega Ostrzenski in un'intervista; ma Jannini nel suo studio ne documentava la presenza solo in una parte del suo campione, non a caso le donne capaci di orgasmo vaginale. Bisogna anche capire se e' piu' sensibile perche' piu' fittamente innervato.

Ma lo studio di Ostrzenski da' una conferma dell'esistenza anatomica del punto G e secondo l'esperto questa 'prova anatomica' potrebbe avere implicazioni cliniche e anche futuribili applicazioni commerciali