ROMA – Una lettera contenente ricina è stata inviata al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e al Senato americano. La ricina è il più potente e letale veleno che esista. Niente antidoto, una volta esposti la morte è quasi certa, spiega Eugenia Tognotti su La Stampa. Sette volte più mortale del veleno di un cobra e 6mila volte più letale del cianuro, una tossina che non lascia scampo alle sue vittime.
La Stampa scrive:
“La letale tossina ha origine da una pianta diffusissima : il Ricinus communis, un’euforbiacea originaria delle regioni dell’Asia e dell’Africa, che si trova, inselvatichita, anche in Italia. Sono i suoi semi, dalla superficie liscia e lucente, a essere velenosi. I principi attivi sono la ricinina, blandamente tossica e la mortale ricina, capace di provocare la morte. Liberato da queste sostanze, con particolari procedimenti, l’olio, estratto dai semi maturi, è un purgante «storico», incubo di intere generazioni di bambini”.
La storia della ricina è lunga e nota, scrive la Stampa:
“Compresa dagli osservatori nell’arsenale degli agenti chimico-batterici (antrace, peste, tularemia, botulino, vaiolo, colera) detenuto dalla Siria. Più volte evocata come una delle possibili armi biologiche prodotte in Iraq, e sperimentata dai terroristi di Al Qaeda, insieme al gruppo radicale curdo Ansar al Islam, la ricina è ben conosciuta dai servizi segreti dell’Est che la usavano contro i dissidenti”.
Diverse le vie di somministrazione. Dal proiettile in cera per iniettarla, all’ingestione e le vie inalatorie:
“La ricina può essere usata anche per via inalatoria dopo essere stata dispersa nell’atmosfera sotto forma di aerosol. In caso di ingestione, l’intossicazione si manifesta solo alcune ore dopo ed è caratterizzata da violenti dolori addominali, vomiti, diarrea, emorragie intestinali, disturbi del ritmo cardiaco che conducono rapidamente alla morte”.
Non solo la tossina più letale e potente al mondo, ma anche la più temibile perché ad oggi non esiste antidoto:
“Non esistono vaccini e antidoti alla velenosa proteina, che debitamente lavorata e concentrata è molto più potente dei più conosciuti veleni tradizionali. Un elemento questo, che, almeno sotto l’aspetto dell’incontrollabilità e della capacità di previsione, rende, in qualche modo, la mortale tossina più temibile di altre «armi»”.
I commenti sono chiusi.