Roma. Prevenendo obesità Europa risparmierebbe 145 miliardi in 45 anni

Donne obese
Donne obese

ROMA – Prevenendo l’obesità, con iniziative volte al cambiamento degli stili di vita della popolazione, l’Europa potrebbe risparmiare 150 miliardi di euro in 45 anni. È quanto emerge dai risultati della micro-simulazione della domanda sanitaria in Italia e in altri 12 paesi europei messa a punto dal Ceis – Centro di Studi Economici ed Internazionali dell’Università di Roma Tor Vergata, con la collaborazione dell’Ocse e della sezione italiana della multinazionale biofarmaceutica AbbVie.

Le proiezioni, effettuate su dati statistici ed econometrici, sono raccolte in un Libro Bianco. Il modello di micro-simulazione, secondo i responsabili del progetto, potrebbe diventare un utile strumento a sostegno della programmazione sanitaria.

“I primi risultati sono significativi – ha spiegato oggi il direttore del Ceis Vincenzo Atella: ”Intervenire sull’obesità significa ridurre anche le spese per diabete, ipertensione, ictus e malattie cardiache: il risparmio allora diventerebbe di 200 miliardi di euro. E l’Italia, da sola, potrebbe mettere da parte fino a 36 miliardi in 40 anni”.

Secondo il Libro bianco, a mettere a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari sono, oltre all’obesità, l’aumento delle malattie croniche, che pesano fino all’80% sulla spesa dei Paesi europei e sono causa di nove decessi su dieci, e il progressivo invecchiamento della popolazione: nel 2050, dicono le proiezioni, il 37% degli europei avrà più di 60 anni.

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