Sì al saturimetro, no all’idrossiclorochina: la bozza del piano per curare il Covid a casa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2020 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
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Sì al saturimetro, no all’idrossiclorochina: la bozza del piano per curare il Covid a casa (foto ANSA)

Via libera al saturimetro, no all’utilizzo dell’idrossiclorochina: pronta la bozza del piano per curare il Covid a casa.

Sì alla misurazione periodica dell’ossigeno con il saturimetro, no all’utilizzo dell’idrossiclorochina. Sono alcune delle indicazioni contenute nella bozza del documento preparato dal Cts con le linee guida per la cura del Covid a casa.

La bozza del documento ‘Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SarsCov2’

Misurazione periodica dell’ossigeno con saturimetro; non utilizzare idrossiclorochina; non somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri; ricorrere a trattamenti sintomatici come il paracetamolo; non modificare terapie croniche in atto; corticosteroidi, eparina e antibiotici solo in precise situazioni; non sono raccomandati supplementi vitaminici e integratori (lattoferrina, vitamina D ecc) per cui non esistono evidenze solide di efficacia. 

Cos’è il saturimetro

Il saturimetro da dito, noto anche ossimetro, è un dispositivo che consente di verificare il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue, ovvero la quantità di emoglobina satura presente nel sangue rispetto alla quantità totale.

Negli ultimi mesi è iniziata una vera e propria caccia a questo apparecchio economico e di facile utilizzo, fortemente raccomandato dai medici per una gestione domiciliare attenta e costante dei pazienti positivi al coronavirus. Rilevare l’insufficienza respiratoria in fase iniziale è, infatti, importante per capire se un paziente Covid ha problemi ai polmoni.

Il saturimetro serve proprio per valutare il livello di funzionalità respiratoria e, grazie anche alla sua semplicità di utilizzo, potrebbe rivelarsi un’arma molto utile nella lotta alla pandemia di coronavirus, in quanto consente di monitorare a distanza i pazienti fragili o anziani colpiti da Covid-19 che non necessitano di cure urgenti, e di poter escludere una delle manifestazioni cliniche più serie del Covid-19, la polmonite. (fonte ANSA