Scompenso cardiaco cos’è. Ha mandato Berlusconi in ospedale

di Armando Martellone
Pubblicato il 7 Giugno 2016 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA
Scompenso cardiaco cos'è. Ha mandato Berlusconi in ospedale

Scompenso cardiaco cos’è. Ha mandato Berlusconi in ospedale

MILANO – Scompenso cardiaco: per questo è finito in ospedale, al san Raffaele di Milano, l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma cos’è lo scompenso cardiaco? Il termine, in quanto tale, è piuttosto generico e indica un generico danno al cuore che non riesce a pompare sangue in modo adeguato negli organi.

Cosa causa lo scompenso cardiaco. Le cause principali sono diverse, numerose e di differente gravità: si va da un precedente infarto fino alle miocardiopatie, alle alterazioni delle valvole cardiache, ipertensione e diabete non curati.

Meccanismi e conseguenze.  A spiegare bene lo scompenso cardiaco prevede nel dettaglio una scheda realizzata dal Corriere della Sera:

Le conseguenze dello scompenso cardiaco sono inizialmente limitate da meccanismi di compenso. Questi ultimi, tuttavia, col passare del tempo, contribuiscono ad aggravare la condizione.
1 – Per compensare la ridotta capacità contrattile le camere cardiache si dilatano, riuscendo così a pompare una quantità sufficiente di sangue
2- Per sostenere le prestazioni cardiache si attiva il sistema nervoso simpatico, che causa un’accelerazione del battito cardiaco e della forza di contrazione
3 – Il ridotto afflusso di sangue agli organi induce i reni ad attivare il sistema renina-angiotensina, che provoca un aumento del volume di sangue attraverso una maggiore ritenzione di acqua e sodio da parte dei reni
4 – I meccanismi di compenso, inizialmente utili, provocano col tempo una ritenzione di acqua nei polmoni, che causa affanno, e nelle gambe, che causa gonfiore (edema)

Sintomi. Si va dalla tachicardia, alla tosse persistente, fino alla stanchezza. Sempre il Corriere della Sera:

Tosse persistente: sintomo raro e poco specifico associato all’accumulo di acqua nei polmoni
Turgore delle giugulari: queste vene riportano il sangue dalla testa al cuore, ma trovano la «pompa» poco efficiente
Dispnea(fiato corto): nelle vene polmonari (i vasi che portano il sangue dai polmoni al cuore) perché il cuore non è in grado di pomparlo adeguatamente a tutti i distretti del corpo. Ciò causa la fuoriuscita di acqua dai vasi sanguigni agli alveoli polmonari
Aumento della frequenza cardiaca: il cuore aumenta i battiti per compensare la perdita della capacità di pompa muscolare
Stanchezza: il cuore non è in grado di pompare sangue a sufficienza per rispondere ai bisogni dell’organismo, che devia il sangue dagli organi meno vitali, soprattutto dai muscoli delle gambe, e lo invia a cuore e cervello
Inappetenza, nausea: è conseguenza del ridotto afflusso di sangue all’apparato digerente
Necessità di alzarsi spesso di notte per urinare: è conseguenza della ritenzione d’acqua nell’organismo
Gambe e caviglie gonfie (edema): a causa del ristagno venoso e della ridotta capacità dei reni di eliminare acqua e sodio si verifica un aumento della ritenzione di acqua nei tessuti, soprattutto a livello di gambe e piedi.

Consigli e terapie. In caso di diagnosi di scompenso cardiaco occorre subito smettere di fumare, limitare il consumo di bevande alcoliche, seguire una dieta equilibrata e povera di sale, fare attività fisica (secondo i consigli di un medico). Sulle terapie ancora il Corriere:

I farmaci: in assenza di sintomi l’impiego di alcuni farmaci (ace-inibitori, sartani, beta-bloccanti) aiuta a tenere sotto controllo la malattia e a prevenire peggioramenti. Quando lo scompenso comincia a dare sintomi occorre ricalibrare la terapia farmacologia, aggiungendo altri tipi di medicinali (per esempio i diuretici)

Il pacemaker: se lo scompenso è in uno stadio ancora più avanzato e la terapia farmacologica non è sufficiente a controllare i sintomi può essere utile impiantare un particolare pacemaker biventricolare. Questo dispositivo è dotato di tre elettrocateteri, che vengono posizionati, rispettivamente, nell’atrio destro, nel ventricolo destro e in prossimità della superficie esterna della parete laterale del ventricolo sinistro.