Scuola, le tesi dei virologi Crisanti e Galli su misurazione della febbre, mascherine e vaccino anti-influenzale

Febbre, mascherine e vaccino anti-influenzale: le tesi diverse dei virologi Andrea Crisanti e Massimo Galli per il rientro a scuola

Misurazione della febbre a scuola, soglia abbassata a 37,1, mascherine e vaccino anti-influenza: queste le quattro regole necessarie per la ripresa della scuola secondo il virologo Andrea Crisanti. Mentre per il collega Massimo Galli la misurazione della febbre è importante. Ma, dice, “è impossibile che ragazzini e bambini possano indossare la mascherina per cinque o sei ore di seguito”.

La misurazione della temperatura secondo Crisanti

Ospite di In Onda su La7 Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, ha spiegato: “La temperatura va misurata a scuola e con strumenti uguali per tutte le scuole, se ci vogliamo credere. Non credo che la temperatura misurata in 8 milioni di famiglie con termometri diversi, sotto l’ascella o sotto la lingua o all’orecchio, dia un risultato univoco. E’ ormai dimostrato che i giovani tendono ad avere una malattia molto lieve, se non addirittura asintomatica. Quindi, la temperatura-soglia calibrata per gli adulti, cioè 37,5, è del tutto inadeguata per gli studenti. Va rivista e andrebbe abbassata a 37,1-37,2, visto che i giovani sono spesso asintomatici”.

Le mascherine

Riguardo all’uso della mascherina ha detto: “E’ necessario misurare la temperatura a scuola e, in più, utilizzare sistemi automatici per verificare contestualmente il corretto utilizzo della mascherina, perché ci sono a disposizione meccanismi che fanno il riconoscimento facciale e che in un secondo eseguono entrambe le operazioni, misurazione della temperatura e verifica del corretto uso della mascherina. In questo modo, possono entrare migliaia di studenti in pochi minuti”.

Il vaccino anti-influenzale

Secondo il virologo, è fondamentale che i bambini si sottopongano al vaccino anti-influenzale: “L’obiettivo è non far entrare il virus a scuola e non creare una situazione di grande confusione. Io ho proposto che la maggior parte delle persone facesse il vaccino anti-influenzale, perché se un bambino durante le lezioni comincia a tossire o sta male, si scatena immediatamente tutto il processo relativo alla protezione anti-covid. Il bambino viene isolato – spiega – la classe va in quarantena, si sospendono le lezioni, tutti dovranno essere testati e si deve aspettare l’esito del tampone sul bambino, che magari ha l’influenza. Questo è quindi fondamentale. Le Regioni avevano il compito di ordinare i vaccini già ad aprile-maggio. Sarebbe interessante sapere per ogni Regione quanti vaccini hanno ordinato. Adesso sarebbe anche tardi”.

Galli: “Impossibile portare sempre la mascherina”

Diverso il parere di Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano. Sempre su La7, ma questa volta ospite de L’Aria che tira, Galli ha commentato l’ipotesi di far indossare agli studenti la mascherina per tutto il giorno. “Portare la mascherine a scuola sarebbe auspicabile, ma è impossibile che ragazzini e bambini possano indossarla per cinque o sei ore di seguito. Non ce la faccio nemmeno io. È importante che la portino all’ingresso e all’uscita da scuola. Sarebbe opportuno indossarla anche durante l’intervallo, ma vedo difficile fare la merenda con la mascherina in faccia”.

E parlando ad Agorà Estate su Rai 3 Galli si è detto scettico anche nei confronti del distanziamento sociale nelle scuole. “È possibile provare a mantenerlo, ma per un bambino di otto anni non è semplice”.

Riguardo alla scelta di delegare ai genitori la misurazione della febbre, Galli ha fatto notare che “se un bimbo ha la febbre la sera e il mattino dopo non ce l’ha più e te lo mandano  a scuola lo stesso, c’è qualcosa che non va. Come tutti ben sappiamo, infatti, è possibile che nelle prime ore del mattino la febbre sia scesa pur essendoci un processo infettivo in atto”. (Fonti: In Onda, Agorà, L’Aria che tira)

 

 

 

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