Sigarette elettroniche, dal boom alla crisi: ipotesi tassa, negozi in chiusura

Sigarette elettroniche, dal boom alla crisi: ipotesi tassa, negozi in chiusura
Sigarette elettroniche, dal boom alla crisi: ipotesi tassa, negozi in chiusura

ROMA – Il boom delle sigarette elettroniche si è arrestato. Tra supertassa del 58,5%, dubbi per la salute degli “svapatori” e divieti del ministero, il commercio di e-cig scoppiato nel 2011 inizia già il suo declino. I produttori e  negozianti sono scesi in piazza Montecitorio il 22 luglio per manifestare contro la tassa, che il governo vorrebbe anticipare al 1° settembre, e accusano: “Chiudiamo per colpa delle lobby del tabacco”.

Se l’associazione nazionale del fumo elettronica, Anafe, prevedeva un fatturato di 350 milioni di euro nel 2013 ora dovrà rivedere le sue stime, con i negozi che cominciano a chiudere, spiega Raphael Zanotti su La Stampa_

“La categoria «articoli da regalo e per fumatori» nel 2012 aveva avuto un boom: +71,9%. «Pressoché tutti negozi di sigarette elettroniche» dicono, considerando l’inamovibilità del settore negli anni precedenti. Nel 2013, dati aggiornati al 30 giugno, c’è stato un calo del 2,4%”.

Questi i dati della Camera, confermati anche dall’Anafe, che spiega:

“I negozi affiliati alla fine del 2011 erano 500, nel 2012 sono triplicati e la previsione, per il 2013, era di arrivare a 2500. In realtà ad aprile c’è stato uno stop. Anzi, un tracollo. Le quattro grandi catene in franchising denunciavano da gennaio ad aprile 370 nuovi negozi con 200 richieste di nuove aperture. Da maggio a giugno hanno chiuso 123 punti vendita e le richieste sono scese a 2, il 99% in meno”.

Produttori e negozianti accusano le lobby del tabacco per questo crollo improvviso, ma secondo Zanotti il settore delle e-cig ha risentito anche dei primi studi sulla possibile nocività della sigaretta elettronica e della regolamentazione del settore, oltre che dei sequestri di e-cig con etichette violate. Offerta superiore alla domanda, spiega ancora Zanotti, con inevitabile “selezione naturale”.

Ma il colpo finale alle e-cig arriva dallo Stato:

“Infine la tegola più pesante: l’idea dello Stato di assimilare le sigarette elettroniche alle sigarette analogiche. Stesse accise, stesse regole, stessi divieti per i luoghi pubblici e sullo sfondo l’ombra dei Monopoli. Di più: è arrivata la supertassazione al 58,5% dell’Iva. E su tutti i componenti della sigaretta: dal serbatoio al vaporizzatori, passando per i liquidi e i cavi di ricarica”.

Parlando dell’emendamento che voleva anticipare la tassa al 1° settembre, e che è stato bocciato in commissione Bilancio, Massimiliano Mancini, presidente dell’Anafe, ha dichiarato:

“«Così si uccide un settore che era in crescita – dice il presidente dell’Anafe Massimiliano Mancini – Se la super tassa restasse chiuderebbe il 75-80% dei negozi, con 3000 persone a casa. Per lo Stato significherebbe anche mancato introito da Iva, Ires, Irap». Il fumo elettronico rischia davvero di svaporare. Per sempre”.

 

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