Sigarette elettroniche, in arrivo una legge da Trieste: “Non sono innocue”

ROMA – Le sigarette elettroniche avranno una regolamentazione. Il Centro per la prevenzione e la cura del tabagismo di Trieste, scrive il quotidiano Il Piccolo, ha già cominciato a stabilire le linee guida. Intanto a San Marino la vendita di sigarette elettroniche è stata autorizzata nelle sole farmacie e il governo della repubblica ha stabilito anche il divieto di fumo nelle zone pubbliche.

Rosanna Purichrespondabile del Centro antitabagismo, ha spiegato a Il Piccolo che la sigaretta elettronica è nato come strumento per aiutare chi voleva smettere di fumare, ma senza regole precise è divenuto un “oggetto di stabile uso”:

Innanzitutto le sigarette elettroniche sono un presidio sanitario medico, da utilizzare solo per la disassuefazione. Non possono trasformarsi in uno strumento di stabile utilizzo. Altrimenti il problema si sposta ma non si risolve. Della sigaretta elettronica esistono due tipi, con o senza nicotina. La persona deve perciò sapere che cosa utilizzare, il che può avvenire solo con l’assistenza di un medico. La sigaretta elettronica per il fumatore è ciò che rappresenta il metadone per chi assume sostanze stupefacenti. Per questo motivo, dovranno essere vendute solo in farmacia. Oggi si trovano un po’ dappertutto per mancanza di normativa, ma lavoreremo per cancellare questo vuoto”.

Il loro scopo non era dunque sostituire le vecchie sigarette, ma aiutare chi voleva smettere con il fumo. La situazione, come si comprende dalle parole della Purich, è sfuggita di mano a chi sulle sigarette elettroniche ha creato un vero e redditizio mercato. Ma il messaggio da far passare, spiega la Purich, è che tali sigarette non siano innocue:

“Oggi nessuno può garantire che siano innocue. La maggior parte arriva dalla Cina, perciò dei controlli sul prodotto non abbiamo traccia. Abbiamo invece appurato che alcune addormentano e come tali andrebbero vietate”.

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