ROMA – Le sigarette elettroniche non dovrebbero essere usate per smettere di fumare: secondo uno studio di Stuart Flint, psicologo della Leeds Beckett University non ci sono prove che siano sicure, ritiene sia prematuro considerarle un’alternativa più salutare alle sigarette tradizionali.
In una lettera pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine, lo psicologo ha richiesto ulteriori studi per approfondire i presunti benefici e ha bollato come “irresponsabili e immorali” le organizzazioni sanitarie per aver promosso l’e-cig come strumento per smettere di fumare, il loro scopo originale.
“Dobbiamo capire di più i potenziali effetti sulla salute delle sigarette elettroniche prima che vengano utilizzate come alternativa per smettere di fumare ed è prematuro proporle accanto a farmaci basati su prove efficaci”.
“I primi dati mostrano addirittura che l’uso delle sigarette elettroniche potrebbero avere un effetto dannoso sui gruppi di pazienti interessati”.
Due recenti e preoccupanti studi, scrive il Daily Mail, collegavano l’e-cig, spesso usata per smettere di fumare, alle patologie cardiache, nel mondo le principali killer.
Circa tre milioni di britannici e circa 10 milioni di americani usano le sigarette elettroniche, dispositivi alimentati a batteria contenenti nicotina.
I dispositivi non producono catrame e monossido di carbonio, le cattive tossine presenti nelle “bionde” ma nonostante si pensi siano più sicure, gli studi collegano l’utilizzo nel tempo dell’e-cig alle patologie cardiache e al cancro.
Flint ha criticato i consigli forniti dai funzionari della Sanità nel Regno Unito poiché potrebbero “confondere” chi cerca di smettere di fumare.
Il Nice, National Institute for Health and Care Excellence, ha detto ai medici di non raccomandare le sigarette elettroniche perché ci sono prove limitate sulla loro sicurezza: le linee guida che ha diffuso ai medici di base suggeriscono di consigliare ai pazienti cerotti alla nicotina e sostegno psicologico.
La Public Health England, nello stesso periodo, ha pagato 30 secondi di pubblicità televisiva per spingere i fumatori a passare alle e-cig.
Le brevi clip facevano parte della campagna annuale del “Stoptober” del Governo per incoraggiare a smettere i fumatori di sigarette tradizionali.
“L’atteggiamento contraddittorio delle organizzazioni sanitarie competenti nel Regno Unito, rischia di confondere l’opinione pubblica”, ha scritto Flint.
Ogni anno, in tutto il mondo, il fumo uccide sette milioni di persone ed è considerato la principale causa di morte che può essere prevenuta.
La pessima abitudine, motivo di malattie cardiache e cancro ai polmoni, “minaccia tutti”, insistono ormai da anni gli esperti.
Il fumo della sigaretta contiene oltre 4.000 sostanze chimiche, tra cui 43 noti composti cancerogeni e 400 altre tossine, come la nicotina, catrame e monossido di carbonio, oltre a formaldeide, ammoniaca, acido cianidrico e arsenico.