Stamina, Dl Balduzzi: ok a terapie in corso e sperimentazioni controllate

Pubblicato il 11 Aprile 2013 - 07:17| Aggiornato il 4 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I bambini come Sofia e tutte quelle che hanno già iniziato le terapie con il metodo Stamina potranno proseguire le cure. E, come introdotto con le modifiche apportate nel corso dell’esame da parte del Senato del disegno di legge di conversione del decreto Balduzzi, per i prossimi 18 mesi sarà possibile ampliare la platea dei pazienti, senza dover ricorrere al giudice, ma esclusivamente all’interno ”di sperimentazioni cliniche controllate, effettuate presso strutture pubbliche” e con i medicinali preparati in laboratori ”idonei”.

Ma il provvedimento, licenziato mercoledì dal Senato con 4 modifiche, prevede anche proroga della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari al 1 aprile 2014, ma con ”tempi certi” per la dimissione degli internati ”per i quali l’autorità giudiziaria abbia escluso la pericolosità sociale” e ”con l’obbligo per le Asl di presa in carico all’interno di progetti terapeutico-riabilitativi-individuali che assicurino il diritto alle cure o al reinserimento sociale e un vincolo all’esecuzione di misure di sicurezza alternative agli ospedali psichiatrici giudiziari”.

Per le terapie con le cellule staminali il decreto inizialmente prevedeva che fosse un successivo regolamento ministeriale a stabilire la cornice di regole sull’utilizzo generale delle terapie cellulari non ripetitive. Ma i senatori hanno ‘bocciato’ lo strumento del regolamento, preferendo inserire già nella norma le nuove regole. Gli emendamenti approvati al testo prevedono che le cellule siano ”lavorate in laboratori di strutture pubbliche e secondo procedure idonee alla lavorazione e alla conservazione di cellule e tessuti, o resi tali entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione”.

Viene disposto inoltre che la modalità di preparazione dei medicinali sia resa disponibile agli organi di controllo preposti alla sperimentazione (ISS e CNT), in modo da garantirne le riproducibilita’ presso le strutture pubbliche”. Infine per escludere qualsiasi possibilita’ di intenti speculativi il testo prevede che la metodologia utilizzata non possa servire per ottenere un’autorizzazione alla immissione in commercio.