Stamina, Nas: “Minacce ai parlamentari contrari al metodo di Davide Vannoni”

Stamina, Nas: "Minacce ai parlamentari contrari al metodo di Davide Vannoni"
Davide Vannoni (Foto LaPresse)

ROMA – “Minacce e messaggi di propaganda dai pro-Stamina arrivarono ai deputati in sede di approvazione del decreto Balduzzi“. Cosimo Piccinno, comandante dei Nas, lo ha riferito il 29 gennaio in Commissione Sanità al Senato spiegando i retroscena del Metodo Stamina ideato da Davide Vannoni.

E se le pressioni, oggi come allora, da parte di chi vuole l’approvazione del metodo non mancano, vengono invece a mancare le rassicurazioni scientifiche su una sua eventuale validità medica e curativa. Tanto che Luca Pani, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa, ha spiegato che l’analisi delle cartelle cliniche dei pazienti è conclusa e mostra una “regressione medica che fa inorridire”.

MINACCE IN PARLAMENTO – Piccinno ha dichiarato in Senato: “In sede di approvazione del decreto Balduzzi sono circolati messaggi di propaganda e minacce verso coloro che avrebbero potuto votare contro gli emendamenti finalizzati alla prosecuzione dei trattamenti con metodo Stamina”.

Le indagini dei Nas hanno evidenziato come da rappresentanti del “Movimento vite sospese, che fa capo a Stamina, sono giunti messaggi di minaccia via e-mail ai deputati. La deputata Silvia Giordano riceve e-mail di minaccia di cittadini pro-Stamina”.

ALTRI CASI STAMINA –   Piccinno ha poi avvisato che altri casi simili a quello di Stamina potrebbero presto venire alla luce: “Sono in corso accertamenti amministrativi che potrebbero evolvere in atti di polizia giudiziaria su altri casi di infusioni di cellule staminali al di fuori delle regole con gravi rischi per la salute. Potremmo avere a breve casi di Stamina 2, 3 o 4′”.

Una condizione ipotizzata anche da Luca Pani dell’Aifa: “Sospettiamo che la deregolamentazione sulle cellule staminali possa aver prodotto altri fenomeni del genere, non solo Stamina”.

CARTELLE CLINICHE – L’Aifa, spiega Pani, ha finito l’elaborazione delle cartelle cliniche dei pazienti di Vannoni sottoposti al trattamento presso gli Spedali Civili di Brescia: “La metodica rappresenta una regressione dei livelli della medicina che fa inorridire”. Riferendosi alle cartelle cliniche, Pani ha sottolineato che si tratta di 36 pazienti iniziali: “Due sono deceduti, di cui uno dopo due settimane dalle iniezioni. Le infusioni -sono state 145 e sono presenti 12 diverse patologie, con pazienti pediatrici e adulti”.

Pani ha quindi sottolineato come, in virtù di tale eterogeneità, è impossibile fare una valutazione. Inoltre, ha evidenziato il direttore dell’Aifa, i trattamenti “sono concomitanti all’utilizzo di farmaci” e non si capisce quali siano gli effetti e attribuibili a cosa. Dunque, ha affermato, “andrà accertato se tale confusione è stata volontaria” da parte di Stamina.

In generale, ha evidenziato alla commissione, “questa sperimentazione per noi è un ‘cieco totale’, è una regressione dei livelli della medicina che fa inorridire. Pensare che tali cose accadano in Italia deve essere motivo di riflessione, poichè cose simili accadono in Uganda, Messico o Thailandia, dove non ci sono regole. Ovviamente il motivo era il voler penetrare nel servizio sanitario nazionale. Abbiamo cercato di difendere il Ssn da questa situazione”.

 

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