LIVORNO – La piccola Sofia si è svegliata senza febbre. Merito della somministrazione di staminali per via endovenosa. E del giudice di Livorno che ha accolto il ricorso d’urgenza dei genitori della bambina, garantendo così il completamento della cura con il protocollo Stamina agli Spedali di Brescia. Sofia ha tre anni e mezzo ed è affetta da una grave malattia degenerativa.
”Tre giorni dopo l’infusione si è svegliata senza febbre, il termometro segnava 36,4, nessuna sofferenza sul suo viso e se ne stava con gli occhietti aperti, grazie al risultato anti infiammatorio delle staminali somministrate per via endovenosa”, ha raccontato Caterina Ceccuti, mamma di Sofia. “Fino a qualche giorno fa il risveglio di mia figlia era doloroso e lento, la bambina trascorreva parecchi minuti distesa in dormiveglia senza ottenere un totale risveglio, con 37-38 gradi di febbre. Questo è uno dei primi miglioramenti. Ora bisogna aspettare ancora. La prima volta che fu sottoposta alla terapia nel giro di alcune settimane abbiamo registrato sviluppi più marcati, una migliore risposta alla luce e una diminuzione della rigidità degli arti”.
A decidere che la cura con il metodo Stamina poteva andare avanti era stato il giudice di Livorno, Francesca Sbrana. Il 2 aprile davanti al giudice si discuterà il merito del ricorso. Ma già con questo primo pronunciamento il giudice ha autorizzato il prelievo di cellule a cui la madre della piccola sarà sottoposta nei prossimi giorni per preparare le nuove infusioni per Sofia e completare il ciclo di cure.
”Questo provvedimento, ha detto Caterina Ceccuti, garantisce la terapia per Sofia ma è chiaro che il nostro impegno continuerà forte come prima a sostegno di tutti i bambini che sono nella condizione di mia figlia”. Sabato 23 marzo si terrà a Roma, alle 10 in piazza Ostiense, una manifestazione per il diritto alle cure compassionevoli organizzata dai promotori della pagina facebook intitolata ‘ministro Balduzzi aiuti la piccola Sofia’ che ha registrato nelle ultime settimane una quantità di adesioni e di messaggi di solidarietà.
Anche gli autori della trasmissione tv “Le Iene”, che per prima aveva sollevato il caso, si sono detti “felicissimi” per la possibilità data a Sofia. “Siamo contenti anche per i suoi genitori, persone straordinarie per la compostezza, la passione e l’amore con cui stanno conducendo questa battaglia per avere ancora una speranza”, ha detto Marco Occhipinti, autore dei servizi delle Iene sulla vicenda.
”Sapevamo che i genitori di Sofia avevano preparato il ricorso, anche se abbiamo mantenuto il segreto. La speranza è che il decreto in preparazione, di cui si parla da giorni, non cambi la legge rendendo più restrittivo l’accesso alle cure compassionevoli e quindi riducendo le possibilità dei cittadini di ricorrere alla magistratura per vedere riconosciuto un diritto”.