Stomaco trasformato in esofago a Torino: innovativo intervento, bimbi potranno mangiare di nuovo

Esofago distrutto sostituito con stomaco: intervento innovativo Torino
Stomaco trasformato in esofago a Torino: innovativo intervento, bimbi potranno mangiare di nuovo

TORINO – Avevano bevuto soda caustica e il loro esofago è bruciato: ora grazie ad un innovativo intervento che lo sostituisce con lo stomaco eseguito alla Città della Salute di Torino due fratellini di 4 e 5 anni potranno tornare a mangiare e condurre una vita normale.

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L’incidente risale a temo fa, quando i due bambini hanno per errore bevuto della soda caustica procurandosi una grave esofagite. I piccoli dunque non erano più in grado di alimentarsi autonomamente, se non con una sonda. Dopo un anno di calvario, i medici dell’equipe del professore Renato Romagnoli della Chirurgia Generale 2 universitaria della Città della Salute di Torino, diretta dal professore Mauro Salizzoni, sono riusciti a restituirgli una vita normale.

Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 i due bimbi sono stati sottoposti ad un intervento innovativo in cui l’esofago irrimediabilmente danneggiato è stato rimosso e rimpiazzato con lo stomaco, che è stato rimodellato a tubo e spostato all’altezza del collo. Si tratta di un intervento delicato, eseguito per la prima volta su pazienti così piccoli e debilitati, ma tutto è andato per il meglio. Dopo l’ultimo controllo del 27 marzo, i medici hanno annunciato che i fratellini stanno bene e possono iniziare a nutrirsi per bocca.

I piccoli pazienti, seguiti sin dall’inizio dall’equipe dei gastroenterologi pediatri guidati dal dottor Pier Luigi Calvo, avevano infatti riportato la chiusura dell’esofago per via dell’infiammazione e quindi erano obbligati a una nutrizione artificiale in vena. Il decorso postoperatorio in Terapia intensiva e in Chirurgia ad alta intensità dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino è stato privo di complicazioni. La loro aspettativa di vita e la qualità della stessa, hanno sottolineato i medici, sono ora pari a quelle degli altri bambini della loro età.

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