Stretching non serve, anzi… Attacco al primo comandamento dello sport

Stretching non serve, anzi... Attacco al primo comandamento dello sport
(Foto d’archivio)

ROMA – Lo stretching non serve, anzi… Attacco olandese al primo comandamento dello sport. Uno studio della Medical University di Groninga, nei Paesi Bassi, sostiene che gli allungamenti muscolari spesso praticati prima e dopo l’attività fisica non solo non proteggono da tendiniti e strappi, ma possono persino essere dannosi. Tutti fanno stretching prima e dopo una qualsiasi attività sportiva, che sia essa agonistica o amatoriale. E’ davvero sbagliato farlo?

E’ il caso del cosiddetto “training eccentrico”, un tipo di allenamento con i pesi che aumenta la tensione muscolare. “Sono assolutamente controindicati per la salute dei tendini”, ha detto Attilio Parisi, docente di medicina sportiva alla Università degli Studi Foro Italico di Roma, ad Agnese Ferrara di Repubblica. 

Molto meglio dello stretching, sostengono i ricercatori olandesi, sono le solette ammortizzanti nelle scarpe e alcune terapie ormonali sostitutive per le donne in menopausa che fanno sport. Qualche beneficio contro infiammazioni ai tendini e strappi del tessuto muscolare arriva anche dal balance training, una forma di allenamento per migliorare l’equilibrio.

Lo stretching, invece, rischia di far passare in secondo piano il vero problema: quando uno sportivo sente dolore, sottolineano i ricercatori olandesi, spesso anziché rivolgersi al proprio medico aumenta gli allungamenti. Così l’infiammazione si aggrava e ci si rivolge allo specialista quando ormai è più difficile recuperare.

 

 

 

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