ROMA – Vi svegliate serenamente con il cinguettio degli uccelli o a farvi riemergere bruscamente dal sonno è la sveglia? Nel secondo caso, c’è una brutta notizia: secondo gli esperti del sonno, per stare in salute la sveglia andrebbe eliminata.
“Chi è dipendente dallo squillo o musichetta non dorme a sufficienza e rischia conseguenze negative”, sostiene Russell Foster, direttore dello Sleep and Circadian Neuroscience Institute della Università di Oxford. “Dovremmo svegliarci in modo naturale, dopo aver dormito le ore di cui abbiamo bisogno” aggiunge Neil Stanley, esperto del sonno, che fa uso della sveglia solo quando ha un volo aereo al mattino presto.
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Lo squillo fa male alla salute poiché è probabile ci si svegli nel momento sbagliato del ciclo del sonno “in cui ancora non si è pronti al risveglio”, afferma Stanley. Mentre dormiamo, l’attività del cervello rallenta e accelera di nuovo diverse volte a notte: uno schema noto come cicli del sonno. In ogni ciclo, l’attività cerebrale rallenta fino a raggiungere il sonno profondo o “ad onda lenta”, quello più rigenerante, prima di tornare ad accelerare, la fase REM (rapido movimento oculare), uno stato molto più vicino alla veglia. E’ la fase in cui si è biologicamente programmati per svegliarsi ma un dispositivo non sa davvero in quale fase del ciclo si trova una persona.
“Il sonno profondo è l’unico momento in cui il cervello può riposare e fare il suo lavoro, permettendo a cervello e corpo di recuperare”, dice Stanley, e spiega che se ci si sveglia in quella fase ci si sente intontiti, perché gli ormoni che fanno entrare in allerta non hanno ancora raggiunto i livelli giusti, l’attività del cervello è stata “avviata” in modo forzato.
“Quando si usa la sveglia, si sciocca il sistema e il corpo per svegliarsi innesca una risposta allo stress, aumentando la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna”, spiega Foster. Il cortisolo, ormone dello stress, in previsione del risveglio, al mattino si alza ma se svegliati troppo presto si rischia un picco.
Gli studi hanno dimostrato che nel tempo, essere privati del sonno profondo rende più esposti alle malattie cardiache, alle infezioni e ai disturbi metabolici come diabete e obesità. Ma affidarsi alla sveglia può anche, più semplicemente, rendere infelici. Secondo la ricerca “le persone che non hanno un sonno di buona qualità, ossia il sonno profondo, ricordano perfettamente le esperienze negative ma dimenticano quelle positive”, sostiene Foster.
Dire addio alla sveglia, sembra dunque rendere più sani e felici ma è davvero fattibile? Ci si può allenare a svegliarsi al momento giusto del ciclo di sonno, al momento ideale per affrontare il quotidiano? “La prima cosa da fare se ci si vuole liberare della sveglia è ascoltare il corpo per scoprire di quante ore di sonno abbiamo davvero bisogno. Non c’è una regola e il termine “dormire troppo” è per molti versi improprio”, osserva Foster.
Senza sveglia non si dorme di più ma quanto se ne ha bisogno. “Un paio di giorni consecutivi senza impostare l’orologio garantisce di svegliarsi indisturbati durante la fase REM e capire definitivamente quante ore si dorme”, dice Foster. E raccomanda di seguire alcune regole generali: andare a dormire all’ora stabilita, evitare computer e tv in camera da letto, spegnere la luce e mantenere bassa la temperatura.
Consiglia inoltre di non utilizzare mai il tasto “snooze” della sveglia. È una buona idea anche alzarsi quando ci si sveglia prima del necessario, invece di continuare a sonnecchiare rischiando di entrare in altro ciclo del sonno.