Tatto nelle protesi: le persone amputate possono “sentire” grazie a udito

 L'udito aiuta le persone amputate ad avere percezioni sensoriali con le protesi.
L’udito aiuta le persone amputate ad avere percezioni sensoriali con le protesi.

ROMA – L’udito aiuta le persone amputate ad avere percezioni sensoriali con le protesi. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori italiani, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.  La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, è stata coordinata da Francesco Clemente e condotta nell’ambito del progetto europeo DeTOP (Dexterous Transradial Osseointegrated Prosthesis with neural control and sensory feedback) coordinato da Christian Cipriani, dello stesso Istituto.

I ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che le persone che hanno la protesi di un arto integrata nell’osso, in modo simile a quanto accade negli impianti dentali, sono in grado di percepire maggiore informazione sensoriale sfruttando l’udito. Lo hanno fatto utilizzando quattro test psicofisici su 12 persone amputate, dimostrando come stimoli sensoriali, anche molto deboli, riescono a viaggiare attraverso il corpo fino a essere percepiti dall’apparato uditivo dell’orecchio interno.

In pratica è come se riuscissero a sviluppare una sorta di tatto: “Gli stimoli ricevuti dai pazienti sono più forti e ricchi di informazione perché vengono percepiti anche attraverso l’udito”, ha osservato Clemente. La scoperta, ha aggiunto, “potrà essere sfruttata come punto di partenza per l’implementazione di nuove protesi che favoriscono il ritorno sensoriale e restituiscono maggiori informazioni sull’ambiente esterno”.

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