Terremoto, lo spavento causa malattie: pressione alta, cefalea, insonnia, colite…

Terremoto, lo spavento causa malattie: pressione alta, cefalea, insonnia, colite...
Terremoto, lo spavento causa malattie: pressione alta, cefalea, insonnia, colite… (Foto archivio Ansa)

ROMA – Lo spavento del terremoto fa ammalare e non si tratta di sintomi banali. Ipertensione, mal di stomaco, cefalea, insonnia e colite sono solo alcune delle patologie che affliggono i terremotati e che prescindono dalle ferite fisiche che i crolli possono causare. Si tratta di un forte stress per adulti e bambini, come coloro che dal 26 ottobre vivono nella paura delle continue scosse al centro Italia tra Norcia e Macerata.

Renzo Broccoletti, segretario Fimmg Provincia di Rieti, ha spiegato all’Ansa che i sintomi del forte stress che il trauma di convivere con il terremoto causa sono reali e non vanno sottovalutati:

“Quello che ci troviamo ad affrontare in questi giorni sono soprattutto emicranie da stress, coliti, crisi di panico. La conseguenza è che facciamo molte più prescrizioni di tranquillanti e in dosi più alte. In particolare i casi di insonnia dovuta all’ansia si sono almeno quintuplicati. Inoltre, negli anziani sono molto peggiorati i dolori ossei e con molta più frequenza assistiamo a crisi ipertensive, perché c’è chi dimentica di assumere i farmaci per la pressione o chi li ha dimenticati a casa e quindi è rimasto alcuni giorni senza”.

Lo stress non risparmia i più piccoli, spiega Antonio Masetti, pediatra di Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e vice presidente di Pediatria per l’Emergenza Onlus:

“Apparentemente i bambini sembrano continuare a giocare anche tra le macerie, ma questa è una forma di rimozione dei traumi, perché non riescono a estrinsecarli. In più per loro alle problematiche dovute allo stress e al trasferimento, si sommano quelle infettive stagionali”.

Particolarmente delicata, sottolinea la situazione dei neonati, viste le difficoltà dell’allattamento in situazioni di stress come può essere un terremoto. “Le mamme devono sforzarsi particolarmente di mantenere il latte per evitare un ulteriore stress al piccolo”. Il danno non è solo per chi vive in prima persona il trauma, ma anche per i bimbi che vedono in tv persone che piangono o che perdono tutto, spiega Pietro Ferrara, professore di Pediatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e al Campus Biomedico:

“A prescindere che l’esposizione sia stata diretta o indiretta, a distanza di tempo gli effetti delle immagini violente sono quasi gli stessi: ansia, mancanza di appetito, insonnia, pipì a letto, calo del rendimento scolastico, attaccamenti morbosi. Questo significa che il bambino non ha rielaborato”.

Ferrara ha poi sottolineato che non esiste una ricetta per aiutare tutti e che sia universalmente valida, ma un consiglio si può dare:

“Meglio non dire bugie e utilizzare un vocabolario semplice per decodificare un messaggio difficile. E soprattutto spiegare che non bisogna aver paura della paura, perché è una reazione normale che hanno anche gli adulti”.


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