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Tumore alla prostata: cani “dottori” e infallibili lo fiutano annusando l’urina

di Warsamé Dini Casali |6 Giugno 2014 13:25

Tumore alla prostata: cani “dottori” fiutano la patologia annusando l’urina

ROMA – Tumore alla prostata: cani “dottori” fiutano la patologia annusando l’urina. Cani addestrati “dottori” per diagnosticare il tumore alla prostata: annusando le urine, possono infatti rilevare con una precisione del 97% la presenza della neoplasia, che in Italia colpisce ogni anno oltre 25.000 uomini. L’annuncio viene dal XXI Congresso Nazionale dell’Associazione Urologi Italiani (Auro), che si chiude oggi a Roma dopo tre giorni di dibattito tra oltre 500 specialisti.

“L’urina dei malati ha un odore particolare, che cani specificatamente addestrati sono in grado di percepire e riconoscere – spiega Gianluigi Taverna, Responsabile del Centro di Patologia Prostatica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) -. Per questo nel 2012 abbiamo attivato uno studio in collaborazione con il Centro Militare Veterinario di Grosseto, patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa. Nella prima fase, che si è conclusa pochi mesi fa, abbiamo coinvolto 902 persone, suddivise tra sane e affette da cancro della prostata di diversa aggressività”.

Zoe e Liu, due pastori tedeschi altamente addestrati, hanno annusato pochi millilitri delle loro urine e i risultati sono stati superiori alle aspettative: hanno evidenziato una sensibilità superiore al 98% e una specificità superiore al 96%, ”dati attualmente inimmaginabili – afferma l’esperto – se confrontati alle procedure diagnostiche in uso”. Le straordinarie capacità dei cani possono quindi ‘scendere in campo’ al servizio della scienza.

L’aiuto di questi animali ”può essere fondamentale – aggiunge il Colonnello Lorenzo Tidu, del Centro militare veterinario dell’Esercito – basti sottolineare che possiedono circa 200 milioni di cellule olfattive rispetto alle 50 degli esseri umani”. Resta ”la magia – sottolinea Pierpaolo Graziotti, Presidente AURO – che animali opportunamente addestrati siano più affidabili di qualsiasi attuale test diagnostico nell’identificare un paziente con neoplasia prostatica”. Al momento, è in corso la seconda parte dello studio, che si concluderà entro un anno.

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