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Umberto Veronesi: “In Italia molti medici praticano eutanasia di nascosto”

di Daniela Lauria |24 Novembre 2014 20:16

Umberto Veronesi (Foto Lapresse)

MILANO – In Italia “molti medici praticano l’eutanasia di nascosto”. E’ quanto sostenuto da Umberto Veronesi che ancora una volta scende in campo per chiedere al Parlamento quella che considera una “questione di civiltà”.

L’oncologo ha parlato alla cerimonia per i 20 anni dello Ieo, l’Istituto europeo per l’oncologia da lui fondato:

“Al malato terminale che negli ultimi giorni di vita con dolori violentissimi chiede l’iniezione per morire serenamente gli viene negata.

Se il medico la fa può essere accusato di omicidio. Ma molti la fanno, è un movimento sott’acqua che lavora in maniera clandestina.

Oggi la magistratura riesce a correggere ciò che il legislatore ha malamente costruito ma non sempre ci riesce”.

A proposito della dolce morte Veronesi ha ricordato il suicidio del regista Mario Monicelli,

“tutti parlano di una soluzione ma al povero Monicelli, che aveva chiesto ripetutamente in ospedale una puntura letale per un trapasso dolce, è stata negata e si è buttato dalla finestra: questa è civiltà?”

Il modello da seguire, secondo Veronesi, è quello olandese:

“La legge in Olanda non è superficiale ma molto severa. Il suicidio assistito è punito e l’eutanasia è una deroga che si ha di fronte a un malato con buone condizioni di facoltà mentali, in fin di vita, con forti dolori che chiede ripetutamente iniezioni e viene concessa eventualmente dopo la riunione di tre esperti.

“Ogni persona – ha concluso – ha diritto di autodeterminarsi”.

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