Usa, studio. Fumare marijuana genera assuefazione, riduce quoziente intellettivo

WASHINGTON, STATI UNITI – Uno studio statunitense dimostra che la legalizzazione dell’uso di cannabis produce un aumento dei consumi soprattutto nelle fasce più vulnerabili giovanili e che il suo uso è in grado nel tempo di ridurre il quoziente intellettivo, la memorizzazione, l’attenzione, la motivazione e il coordinamento psicomotorio dei consumatori.

Lo ha reso noto Nora Volkow, direttore del Nida (National Institute on Drug Abuse, l’ente federale americano che si occupa di tossicodipendenze), nel corso di un Congresso Internazionale sulle neuroscienze. Volkow ha presentato uno studio esauriente del Nida durato oltre 30 anni.

“Ci potremo aspettare un forte calo del rendimento scolastico sia nelo stato di Washington che nel Colorado, dove hanno legalizzato la marijuana, se questo verrà realmente applicato – ha commentato Volkow – come ricercatrice ritengo che favorire il consumo di marijuana negli adolescenti crei un notevole danno alla maturazione cerebrale”.

Dello stesso parere Madeline Meier, ricercatrice alla Duke University di Durham, Carolina del Nord : “La legalizzazione – ha detto – può aprire le porte alla diffusione dell’uso e dei danni neurocognitivi conseguenti. Inoltre, rendendo socialmente tollerato l’uso, si assiste a una diminuzione della disapprovazione sociale, fattore preventivo che si è dimostrato molto importante nel ridurre l’uso da parte degli adolescenti, favorendo una tolleranza di questa sostanza, che ne incrementerà il consumo con gravi ripercussioni sulla salute mentale soprattutto nelle giovani generazioni. Quindi è necessario non usare alcun tipo di sostanza stupefacente, ne’ abusare di alcol”.

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