Vaccini sì o no? Scontro sulla esavalente, “Lo Stato ne chiede 4 ma ne impone 6”

Pubblicato il 4 Luglio 2012 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ scontro in Italia tra i sostenitori delle vaccinazioni per i più piccoli e chi invece opterebbe per rimedi naturali. Al centro della contesa c’è soprattutto la cosiddetta vaccinazione esavalente. I contrari sostengono che nel pacchetto di vaccinazioni solo quattro sono obbligatorie e le altre due (haemophilus b e pertosse) sono invece “imposte” dal ministero pur essendo opzionali. Ci sono infatti quattro patologie per le quali la vaccinazione è obbligatoria per legge (difterite, tetano, poliomelite, epatite b). Nella esavalente, comunemente praticata, ci sono anche quelli per haemophilus b e pertosse e i detrattori sostengono che sia un andare ben oltre gli obblighi imposti dallo Stato.

“In una sola seduta si ottiene la protezione necessaria”, spiega Stefania Salmaso, direttore del centro di epidemiologa dell’Istituto superiore di Sanità: “Inoltre si evita di moltiplicare l’iniezione di conservanti e stabilizzanti inevitabilmente contenuti nei vaccini. E soprattutto non si punge ripetutamente un bambino molto piccolo”. In ogni caso è bene ricordare che i risultati più consolidati contro le malattie infettive vengono raggiunti proprio con queste vaccinazioni della prima infanzia”. Una tesi che Roberto Gava, farmacologo-tossicologo tra i principali sostenitori italiani dei rimedi naturali e autore del saggio “Le vaccinazioni pediatriche”, non condivide: “Un punto non può essere trascurato: per portare avanti la campagna commerciale di vendita dei vaccini combinati, l’industria farmaceutica sta ostacolando sempre più il reperimento di vaccini singoli”.