Vaccino Astrazeneca Oxford-Pomezia, ecco perché non se ne parla più. Errore inglese, arroganza e sfiducia negli italiani

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2020 - 11:13| Aggiornato il 26 Dicembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino Astreneca Oxford-Pomezia, non se ne parla più. Ecco perché: errore inglese, arroganza e sfiducia negli italiani

Vaccino Astreneca Oxford-Pomezia, non se ne parla più. Ecco perché: errore inglese, arroganza e sfiducia negli italiani

Vaccino di Oxford, svelato il mistero della sua scarsa efficacia contro il coronavirus. Il vaccino è efficace ma gli inglesi, non fidandosi del laboratorio di Pomezia (Roma) che lo produce, hanno sbagliato le dosi. Questo spiega perché quello Astra Zeneca, concepito a Oxford e prodotto in Italia è uscito dagli schermi della lotta al covid.

La presunzione degli inglesi, il loro disprezzo per gli italiani li hanno perduti. Ecco perché non si parla più delle dosi prenotate dal ministro Roberto Speranza.

Dovevano essere 400 milioni in tutta Europa le dosi del vaccino di Astra Zeneca. Dovevano cominciare a arrivare in settembre. Invece si parla solo di Pfizer. Noto come vaccino di Oxford e in Italia Oxford-Pomezia. Prodotto alla periferia di Roma sulla mussoliniana via Pontina. Invece è all’origine di una gran brutta figura della mitica università inglese. 

L’agenzia di stampa Reuters ha rivelato il pasticcio. Ecco cosa è successo. Da Pomezia la ditta produttrice,  IRBM/Advent, ha mandato nella primavera scorsa, a Oxford un lotto di fiale di vaccino, il lotto K.0011 ,accompagnate dal risultato delle analisi fatte qui da noi con un test genetico noto come quantitative PCR,genetic test. Gli inglesi non si sono fidati dei calcoli italiani, hanno misurato l’efficacia del vaccino con un loro metodo a base di ultravioletti. Risultava che il vaccino mandato dall’Italia era troppo potente e lo hanno diluito alla metà. 

The Lancet ha svelato gli errori sul calcolo del vaccino

Essendo gli inglesi peggio degli italiani, le loro autorità sanitarie hanno subito approvato. Vedessi mai che Oxford si può contraddire. Li ha beccati però la rivista scientifica The Lancet. La rivista ha pubblicato una serie di documenti che fornivan i dettagli dell’errore. Oxford aveva sbagliato i calcoli sulla efficacia del vaccino del lotto K.0011 e aveva diluito il vaccino senza ragione. Con la conseguenza che le cavie umane sottoposte ai test ricevetter mezza dose, non la dose intera come sarebbe stato necessario.

Dove avevano toppato a Oxford? Un prodotto usato nel vaccino di Oxford che aiuta a miscelarlo con altre soluzioni prima della iniezione nel braccio dei pazienti aveva interferito con il test basato sugli ultraviolenti. Conseguenza: la sua potenza era stata sovrastimata di un bel po’.

Risultato: per farlo funzionare, hanno dovuto somministrare una dose e mezzo. Quando si sono accorti dell’errore era troppo tardi. Così ora gli inglesi sono vaccinati col Pfizer, gli italiani chissà quando e con che.