Vaccino giovani, oggi l’ok a Pfizer. In estate fascia 12-15 anni, dal medico o dal pediatra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Maggio 2021 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino giovani, oggi l'ok a Pfizer. In estate fascia 12-15 anni, dal medico o dal pediatra

Vaccino giovani, oggi l’ok a Pfizer. In estate fascia 12-15 anni, dal medico o dal pediatra FOTO ANSA

In estate arriveranno le dosi di vaccino per i giovani, ovvero gli under 16 per a fascia di età compresa tra i 12 e 15 anni. L’Agenzia Europea del Farmaco infatti darà oggi l’ok al vaccino Pfizer-BioNTech per la fascia d’età tra i 12 e i 15 anni. Dopo l’ok anche dell’Aifa partirà quindi una campagna di vaccinazione estiva negli studi dei pediatri e dei medici di famiglia.

Vaccini ai giovani, la corse in estate

Si sfrutteranno quindi i medici di famiglia e gli studi dei pediatri per la vaccinazione dei giovani. Questo per non andare a intasare le altre strutture destinate al 30enni e 20enni che tra giugno e luglio dovrebbero ricevere il vaccino. Ci sarà una corsa perché vaccinare i giovanissimi è molto importante sotto tanti aspetti. Il primo in funzione delle scuole che riapriranno a fine estate, il secondo è per una questione di contatto, stando in casa con persone più grandi.

Vaccino ai giovani, cosa dicono i virologi

“Dobbiamo essere ottimisti e allo stesso tempo cauti nell’estendere le vaccinazioni alle fasce più giovanili, e soprattutto sui bambini io sarei prudente perché il rapporto beneficio/rischio è molto meno evidente”, ha detto all’Adnkrons il virologo Francesco Menichetti, primario di malattie infettive all’ospedale di Pisa, alla vigilia del possibile via libera dell’Agenzia europea del farmaco Ema al vaccino Pfizer/BioNTech per la fascia di età 12-15 anni. 

Quale potrebbe essere il rischio? “Più che porre l’enfasi sui rischi che – ricorda Menichetti – comunque sono venuti fuori vaccinando (non sono emersi dagli studi registrativi ma da quella fase che si chiama post marketing sorveillance e cioè dall’osservazione dei vaccinati, vedi il caso dei fenomeni trombotici), dobbiamo pensare che il rischio potenziale di un vaccino relativamente nuovo lo accetti in virtù di un beneficio che è molto consistente. Ed è così nella fascia più avanzate di età. Ma mano a mano che scendi con l’età – ricorda il virologo – questo beneficio si riduce. Per questo dico riflettiamo. Nel vaccinare i più giovani c’è sicuramente il vantaggio offerto da questa potenziale riduzione delle circolazione del virus però direi ‘ragioniamoci ancora’”.