Vaccino Pfizer anti-Covid, effetti collaterali? Come quelli di una sbornia pesante

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2020 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino Moderna anti Covid, efficace al 94,5%. Dura fino a 30 giorni nel frigo di casa

Vaccino Moderna anti Covid, efficace al 94,5%. Dura fino a 30 giorni nel frigo di casa (Foto Ansa)

“L’effetto del vaccino? Quello di una sbornia pesante”. Lo raccontano alcuni volontari che hanno partecipato alla sperimentazione del vaccino Pfizer contro il Covid.

Il vaccino Pfizer contro il Covid ha lo stesso effetto collaterale di una pesante sbornia. Lo hanno raccontato i volontari che se lo sono fatto somministrare per la sperimentazione. 

Carrie per esempio, una pubblicista 45enne del Missouri, ha detto di aver preso la prima dose a settembre e il secondo richiamo il mese scorso. Ha detto di aver avuto mal di testa, febbre e dolori in tutto il corpo, paragonabili a quelli dell’influenza. La seconda volta è andata anche peggio, ma tutto si è risolto in pochi giorni e adesso si sente orgogliosa di aver preso parte alla sperimentazione.

Un altro volontario, il 44enne Glenn Geshields, come riporta il Mirror, ha detto che il vaccino di Pfizer lo ha fatto sentire come se si fosse preso una brutta sbornia, ma i sintomi sono passati in breve tempo: “Sono molto eccitato per le buone notizie arrivate lunedì”.

Come funziona il vaccino Pfizer contro il Covid

Il vaccino utilizza la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l’acido ribonucleico (Rna), il messaggero molecolare che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. Utilizzare l’Rna messaggero (mRna) è stata una scelta dettata dall’esigenza di riuscire a produrre vaccini in breve tempo, ottenendo una risposta immunitaria ottimale.

L’obiettivo è somministrare direttamente l’mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. Nel caso del virus responsabile della pandemia la proteina è la Spike, l’artiglio molecolare utilizzato per agganciare le cellule sane e invaderle. Per trasportare le istruzioni per indurre le cellule a produrre la proteina Spike vengono utilizzate minuscole navette.

La proteina Spike è stata una delle prime a essere individuata, è ben nota e si è osservato che il sistema immunitario umano è in grado di riconoscerla. Non appena questo avviene, le difese dell’organismo stimolano la produzione di cellule B, che producono anticorpi, e di cellule T, specializzate nel distruggere le cellule infette. (Fonte Mirror).