Johnson e Johnson, presto gli studi sulla fase tre del vaccino (che necessita di una sola dose) Johnson e Johnson, presto gli studi sulla fase tre del vaccino (che necessita di una sola dose)

Vaccino Pfizer: in ritardo migliaia di dosi, 80enni devono aspettare un mese. L’Italia schiera gli avvocati

Era partito tutto bene a fine dicembre con il V-Day ma ora dopo neanche un mese sorgono i primi problemi con il vaccino Pfizer: migliaia di dosi in ritardo. Martedì per esempio ne sono arrivate solo un quarto, avrebbero dovuto essere 241.020 dosi di vaccino Pfizer, invece ne sono state consegnate solo 53.820. Stessa cosa i giorni precedenti. Tutte dosi che saranno recuperata a febbraio, con il risultato che gli anziani sopra gli 80 anni dovranno attendere ancora un mese.

Già perché prima bisogna continuare a vaccinare tutti i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario (c’è anche chi non vuole vaccinarsi ovviamente) però se mancano le dosi il piano vaccini slitta. I primi a rimetterci saranno dunque gli over 80. A loro sarebbe toccato il vaccino a febbraio e a marzo, ma a quanto pare tutto slitterà di un mese.

Vaccino Pfizer in ritardo, quando arriva?

La mancata consegna delle dosi del vaccino Pfizer-BioNtech sarà recuperata entro la settimana del 15 febbraio. Quindi tutto slitta di quasi un mese e il piano vaccini in Italia andrà rivisto. Ma non solo in Italia visto che questa settimana tutti gli Stati membri dell’Ue hanno ricevuto il 35-40% di dosi in meno rispetto a quanto previsto. 

L’Italia intanto comincia a tutelarsi chiamando gli avvocati. Il Governo italiano infatti ha attivato l’Avvocatura Generale dello Stato per valutare i diversi profili di responsabilità della Pfizer in caso di inadempienza. In questo modo si valutano anche le possibili azioni da intraprendere contro la casa farmaceutica produttrice del farmaco anti-Covid a tutela degli interessi del Paese e dei cittadini. 

Vaccino Pfizer in ritardo, il problema del “richiamo”

Somministrazioni della prima dose sospese in diverse strutture, ma anche campagne vaccinali ferme in alcuni ospedali e Rsa. Al momento insomma si è fermi e il problema più grande è che al momento non è possibile garantire iniezioni per il “richiamo”. Senza il “richiamo” passate due settimane svanirà anche l’effetto della prima iniezione, buttando di fatto tempo, lavoro, soldi, salute… Tutto insomma.

Basti pensare che in quasi tutte le Regioni il taglio delle dosi è stato circa la metà. Quindi in questo momento si sta vaccinando la metà delle persone rispetto a quanto previsto. Gli 80enni dovranno aspettare un mese se non di più…

 

 

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