Vaccino agli under 55, si parte martedì 9 febbraio: in Italia le dosi di AstraZeneca arrivano in anticipo Vaccino agli under 55, si parte martedì 9 febbraio: in Italia le dosi di AstraZeneca arrivano in anticipo

Vaccino agli under 55, si parte martedì 9 febbraio: in Italia le dosi di AstraZeneca arrivano in anticipo

Vaccino agli under 55: E’ prevista martedì 9 febbraio, salvo imprevisti, l’inizio della campagna di vaccinazione degli under 55 con le dosi del vaccino di AstraZeneca.

Il vaccino arriverà per la prima volta sabato 6 febbraio in Italia e lunedì prossimo dovrebbe essere completata la distribuzione nei 293 centri di somministrazione.

Martedì, riferisce l’Ansa, le dosi dovrebbero già essere disponibili per le somministrazioni.  

Dosi del vaccino AstraZeneca in anticipo in Italia

Le prime 249mila dosi del vaccino AstraZeneca arrivano così in Italia in anticipo. Le dosi verranno stoccate nell’hub di Pratica di Mare (Roma) e nei giorni successivi, salvo imprevisti, saranno distribuite nei centri di somministrazione nelle varie regioni.

Inizialmente era previsto che le dosi arrivassero in Italia il prossimo 15 febbraio. 

Le stime sulle somministrazioni del siero di AstraZeneca prevedono oltre un milione e centomila dosi a componenti del personale scolastico ed universitario, docente e non docente (fino a 55 anni), oltre mezzo milione alle forze armate e di polizia (compresi vigili del fuoco e municipale), oltre 97 mila dosi a detenuti, personale carcerario e di polizia penitenziaria. 

Il piano del Consiglio superiore di sanità sui vaccini

Quasi 3mila hub vaccinali, di cui 152 drive through messi a disposizione dai militari, l’accordo in arrivo con i medici di famiglia per le somministrazioni di vaccini e 40 milioni di dosi entro giugno. Quindi, ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, 20 milioni di italiani vaccinati.

Non solo: all’esame del commissario per l’emergenza ci sono anche le numerose offerte di aziende italiane arrivate per il bando sulle 21 primule in ogni Regione.

Comincia a delinearsi la mappa delle inoculazioni in tutta Italia, in attesa dell’arrivo della fiale di AstraZeneca e del recupero del gap sui ritardi nella consegna di dosi da Pfizer e Moderna.

Ecco dove verranno somministrati i vaccini

Sulle liste dei luoghi per le somministrazioni consegnate dai governatori, composte dalle indicazioni dei vari territori, ci sono palazzetti, cinema, teatri, aeroporti e fiere. Strutture che saranno attivate almeno ogni 50mila abitanti.

La ‘cavalleria pesante’, invece, per ora resta al palo: sono 152 i drive through della Difesa schierati, gran parte dei quali già adibiti per i tamponi, in attesa di essere impiegati per le inoculazioni, quando scatterà la richiesta delle Asl o dello stesso ministero della Salute.

Di questi, 27 sono in Lombardia, 20 nel Lazio e 16 in Campania, altrettanti nel Veneto e 15 in Emilia Romagna. A Milano la struttura più ampia, che esegue il numero maggiore di operazioni con otto linee al lavoro.

Il ruolo dei medici di base nelle vaccinazioni

In campo nelle prossime settimane scenderanno anche i medici di base e su questo aspetto è attesa la firma del Protocollo d’Intesa già trasmesso ai sindacati dei medici di famiglia.

Il documento prevede che, sulla trasmissione dei dati della popolazione da immunizzare, i sanitari debbano attenersi alle indicazioni tecniche fornite dalla Regione.

Queste ultime metteranno a disposizione i propri sistemi informativi vaccinali o usufruiranno della piattaforma nazionale per le operazioni di prenotazione, registrazione e certificazione.

E laddove la situazione logistica non consentisse la vaccinazione negli studi dei medici di base, questa andrà garantita nei locali delle Asl. Al medico andrà riconosciuto un “trattamento economico pari a 6,16 euro”.

La task force europea per i vaccini

Serve ora essere sicuri che le fiale arriveranno e non ci saranno altri ritardi. Per questo la Commissione europea prova a blindarsi sugli approvvigionamenti con una “task force per incrementare la capacità dell’attuale produzione dei vaccini”.

La task force si concentrerà su tre filoni principali: “Rimuovere ostacoli e colli di bottiglia, adeguare la produzione di vaccini alle varianti del virus e lavorare ad un piano strutturale per una risposta veloce a rischi biologici a livello europeo”.

Vaccino, le reazioni avverse

Intanto in Italia il primo rapporto dell’Agenzia del Farmaco assicura che le sospette reazioni avverse segnalate per i vaccini Pfizer e Moderna sono in linea con le informazioni già note e che su oltre 1,5 milioni di somministrazioni ci sono state settemila segnalazioni: nel 92,4% dei casi si è trattato di eventi non gravi così come i 13 decessi dopo l’inoculazione Covid non sono legati ai vaccini.

 

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