Variante Covid, Moderna: “Nostro vaccino funziona anche su nuovo ceppo. Stiamo facendo i test”

di Caterina Galloni
Pubblicato il 27 Dicembre 2020 - 19:32 OLTRE 6 MESI FA
Variante Covid, Moderna: "Nostro vaccino funziona anche su nuovo ceppo. Stiamo facendo i test"

Variante Covid, Moderna: “Nostro vaccino funziona anche su nuovo ceppo. Stiamo facendo i test” (Foto Ansa)

La società biotecnologica Moderna prevede che il suo vaccino anti Covid sia in grado di proteggere dalla nuova variante che si è diffusa nel Regno Unito ed eseguirà dei test “nelle prossime settimane”. 

Il timore diffuso è che il nuovo ceppo, noto come Sars-CoV-2 VUI 202012/01, sia il 70% più contagioso e si diffonda più facilmente tra i bambini.

Il vaccino di Moderna si basa sulla tecnologia ad mRna. Vengono iniettati degli mRna, ossia microparticelle di Rna, cosiddetto “messaggero” nelle cellule, in grado di insegnare all’organismo a produrre le difese necessarie. In questo caso mRNA-1273, una porzione della proteina virale spike di superficie.

L’organismo è indotto a sviluppare la risposta immunitaria alla Spike, ossia all'”uncino” che consente al virus di attaccarsi alle cellule e iniziare la sua opera distruttiva. 

In una dichiarazione, Moderna ha spiegato che la proteina Spike del nuovo ceppo ha una differenza inferiore all’1% rispetto alla proteina per cui è stato codificato il vaccino.

Tuttavia, la società farmaceutica con sede a Cambridge afferma che nelle prossime settimane effettuerà dei test “per confermare questa aspettativa”.

Sulla base degli attuali dati, la società prevede che l’immunità indotta dal vaccino Moderna Covid-19 immunizzi contro la variante del virus, diffusa nel Regno Unito.

Variante Covid, cosa sappiamo

Al momento non è chiaro quando o come si sia originata la variante, ma i ricercatori ritengono che nel Paese abbia circolato inosservata tra settembre e metà novembre.

“L’aumento dei casi legati alla nuova variante è emerso per la prima volta alla fine di novembre, quando la Public Health England. – Sanità Pubblica Inghilterra – stava indagando sul motivo per cui nel Kent, nonostante le restrizioni” ha affermato in una nota la PHE.

“Abbiamo quindi scoperto un cluster collegato alla nuova variante che si stava diffondendo rapidamente a Londra e nell’Essex”.

La variante ha una serie di 17 mutazioni, la più significativa delle quali è una modifica alla proteina Spike del virus che utilizza per legarsi ai recettori umani.

Nick Loman, docente di genomica microbica presso l’University of Birmingham, ha dichiarato che non ci sono dati che indichino che il virus provenga dall’estero, secondo The BMJ.

Variante Covid anche in Usa?

Fino a oggi, negli Usa non è stato segnalato nessun caso della nuova variante ma i ricercatori ritengono che in tutto il Paese probabilmente siano state infettate “centinaia” di persone.

“Se dovessi fare un’ipotesi, direi che probabilmente si è diffusa ormai  tra centinaia di persone”, ha detto alla CNN  Michael Worobey, capo del dipartimento di ecologia e biologia evolutiva dell’University of Arizona.

“È molto probabile che sia arrivata più volte in più posti.” Stima che negli Usa la variante sia presente da metà novembre e non venga rilevata dal sistema di sorveglianza nazionale.

Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha dichiarato di non aver ancora identificato la nuova variante attraverso il sequenziamento.

Tuttavia, ha spiegato che sono stati sequenziati solo 51.000 di almeno 17 milioni di casi, il che equivale a meno dello 0,5%.

“La variante potrebbe dunque già essere negli Stati Uniti senza essere stata rilevata”, ha detto il CDC.

Anche Pfizer fiduciosa su variante Covid

Nel frattempo, BioNTech afferma di essere fiducioso che il vaccino prodotto con Pfizer funzionerà contro il nuovo ceppo.

“Non sappiamo al momento se il nostro vaccino è anche in grado di fornire protezione contro questa nuova variante”, ha detto il CEO di BioNTech Ugur Sahin.

“Ma scientificamente, è altamente probabile che la risposta immunitaria di questo vaccino possa anche affrontare le nuove varianti di virus”.

Sahin ha spiegato che la proteina del nuovo ceppo è simile al 99% a quella di altri ceppi prevalenti, e dunque ritiene che il vaccino sarà efficace.

“Ma lo sapremo solo dopo i test e avremo bisogno, a partire da adesso, di circa due settimane per avere i dati. La probabilità che il nostro vaccino funzioni è relativamente alta”.

Se la formula del vaccino dovrà essere adattata per fornire l’immunizzazione contro la nuova variante, Sahin ha affermato che sarà possibile realizzarla nel giro di sei settimane. (Fonte: Daily Mail).