Variante Omicron, nuovi sintomi: le eruzioni cutanee. Quali sono le zone maggiormente colpite

Oltre ai classici sintomi influenzali, vengono segnalati numerosi rash cutanei ai danni della pelle: ecco quali sono le zone maggiormente colpite dalla variante Omicron.

I pazienti colpiti segnalano strani rash cutanei soprattutto su mani, piedi e gomiti. Si tratta di una specie di irritazione circoscritta a piccole aree, che provoca prurito e si mostra abbastanza irregolare. La durata è soggettiva ma può rimanere sulla pelle anche per diverse settimane. 

Omicron e i nuovi sintomi: le eruzioni cutanee

Ma c’è anche una seconda tipologia di eruzioni cutanee simili all’orticaria, che si caratterizza per la comparsa di bolle che causano prurito ed hanno una colorazione dal rosa pallido al rosso intenso. Questo sintomo della pelle è stato segnalato in chi è stato affetto da Covid e descritto anche come simile al gelone, sintomo che accade quando una zona della pelle è continuamente esposta a freddo e ambienti umidi. 

Quanto durano le eruzioni cutanee

Secondo uno studio della Kyoto Prefectural University of Medicine, la variante Omicron vive più a lungo sulla pelle di qualsiasi altra variante precedente. Nello specifico, è stato osservto che il virus può rimanere attivo fino a 21 ore sulla pelle e per ben 8 giorni sulla plastica, il triplo del tempo del primo coronavirus. Da qui possono arrivare risposte importante circa la velocità di diffusione di questa variante che non ha precedenti nella storia. 

“Lo studio ha mostrato che Omicron ha la più alta stabilità ambientale tra le varianti, ciò suggerisce che questa caratteristica possa essere uno dei fattori che hanno permesso alla variante Omicron di sostituire la variante Delta e di diffondersi con molta rapidità”, affermano i ricercatori. 

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