Varianti Covid, la circolare del ministero: "Monitorare l'efficacia dei tamponi rapidi" Varianti Covid, la circolare del ministero: "Monitorare l'efficacia dei tamponi rapidi"

Varianti Covid, la circolare del ministero: “Monitorare l’efficacia dei tamponi rapidi”

Occorre “monitorare l’efficacia dei test antigenici, i cosiddetti tamponi rapidi ormai di larghissimo utilizzo, nel rilevare l’infezione da Covid con le nuove varianti virali”. Lo precisa una circolare del ministero della Salute pubblicata sul sito.

“Alla luce dei risultati disponibili nella letteratura scientifica appare chiaro che, pur considerando l’elevata specificità dei test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza – si sottolinea – necessitano di conferma con un test molecolare o, in caso di mancata disponibilità di tali test molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi”, avvertono gli esperti del ministero.

“Le nuove varianti, dalla cosiddetta variante Uk alla variante brasiliana, che presentano diverse mutazioni nella proteina Spike (S), non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N. E’ da tenere però presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio”, spiega ancora il ministero della Salute.

Varianti Covid, serve la conferma del tampone molecolare

Rispetto alla precedente circolare che autorizzava e normava l’uso dei tamponi rapidi, spiega il ministero, “si è osservata un’evoluzione dei test, nonché un cambiamento nella situazione epidemiologica dovuta alla circolazione di nuove varianti virali, che non possono non essere prese in considerazione”.

Inoltre, si legge nella circolare, “l’uso dei test molecolari basati su una combinazione di geni virali target che comprende il gene S, può essere di ausilio per lo screening della variante Voc 202012/01 (comunemente indicata variante UK), poiché alcuni test utilizzati correntemente rappresentano un’indicazione per il successivo sequenziamento”.

L’allarme di Galli: “Ho il reparto invaso da nuove varianti”

L’allarme arriva anche dall’infettivologo, Massimo Galli. “Siamo tutti d’accordo che vorremmo tutti riaprire – ha detto alla trasmissione Mattino 5 – ma io mi ritrovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l’Italia e questo fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri”.

“Le avvisaglie – ha spiegato – vengono guardando cosa sta succedendo in altri paesi europei. Le varianti ci sono e sono maggiormente contagiose e quindi hanno maggiore capacità a diffondersi in situazioni che non si ristendono sicure. E’ spiacevole ma è un dato di fatto. Questa è la realtà intorno a cui è inutile fare chiacchiere”.

Crisanti: “L’agenda la detta il virus”

Così anche il virologo Andrea Crisanti: “L’agenda non la decidono né i politici né gli esperti: la decide il virus – ha detto alla trasmissione Agorà su Rai Tre –  Finché non lo controlliamo, la realtà è questa”.

Con riferimento alle parole di Walter Ricciardi che ieri aveva chiesto un lockdown di qualche settimana per limitare la diffusione delle varianti, Crisanti precisa: “Bisogna mettersi l’anima in pace su questa cosa. Quindi ha fatto benissimo Ricciardi a sollevare l’allarme su questa problematica perché i politici, in genere, anche nel passato, si sono mossi sempre in ritardo. Sempre”.  

 

 

 

 

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