ROMA – Lavabili, più facilmente disponibili, non nascondono l’espressione del volto, impediscono di toccarsi occhi e naso: le visiere, i grandi schermi facciali, sono davvero più consigliabili delle mascherine più comuni, quelle chirurgiche o di stoffa fai da te per intenderci?
Il dibattito in Usa sembra a un livello di scientificità più elevato.
Le visiere vanno bene, forse anche meglio delle mascherine, ma sono state testate solo per il contrasto alle goccioline (in inglese droplet) suscettibili di trasmettere il virus della comune influenza.
Come si comportano con il Covid non lo sappiamo.
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) Usa tuttavia le preferiscono alle mascherine.
Un’opinione pubblicata sulla rivista scientifica Jama (l’ha raccolta Silvia Turin per il Corriere della Sera) ribadisce la preferenza.
“Mentre le mascherine chirurgiche – scrivono gli autori del testo – hanno una durata limitata e poca possibilità di essere riciclate, gli schermi facciali possono essere riutilizzati indefinitamente e possono essere facilmente puliti con acqua e sapone o comuni disinfettanti domestici.
Sono comodi da indossare, proteggono le vie aeree e impediscono a chi li indossa di toccarsi il viso.
Le persone che li portano non devono toglierli per parlare: ricordano agli interlocutori la necessità del distanziamento sociale ma consentono di vedere le espressioni facciali e i movimenti delle labbra”.
Nella simulazione americana del 2014 (per l’influenza) gli schermi facciali hanno dimostrato di ridurre l’esposizione virale immediata del 96% se il soggetto esaminato, un operatore sanitario, sta a circa mezzo metro di distanza dal simulatore di un colpo di tosse con goccioline grandi.
La mascherina riduce la trasmissione del 90% delle particelle emesse.
La simulazione con colpi di tosse a goccioline più piccole ha ridotto sensibilmente la capacità di protezione degli schermi: 66%, ma sempre meglio del 24% della mascherina di stoffa.
La conclusione è abbastanza interlocutoria (e considerando che non riguarda direttamente covid 19).
“Possono ridurre sostanzialmente l’esposizione a breve termine a grandi particelle infettive, ma particelle più piccole possono rimanere in sospensione più a lungo e fluire più facilmente intorno allo schermo facciale per essere inalate”.
L’ideale sarebbe uno schermo con copertura fin sotto il mento e dietro le orecchie e oltre la fronte per diminuire l’esposizione verso le vie aeree.
Ancora meglio: indossare entrambi i dispositivi facciali. (fonte Corriere della Sera)