Gagliato (Catanzaro), uccisi in un agguato i fratelli Grattà

Pubblicato il 11 Giugno 2010 - 18:48| Aggiornato il 14 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco a Gagliato, nel catanzarese. Si tratterebbe di due fratelli gemelli, Vito e Nicola Grattà. I fratelli Grattà erano noti alle forze dell’ordine. L’agguato è avvenuto sul corso principale del centro della zona ionica del catanzarese. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Catanzaro.

Il duplice omicidio compiuto a Gagliato rientrerebbe, secondo gli inquirenti, nella faida che da mesi si è scatenata tra le cosche della ‘ndrangheta del basso Jonio catanzarese, l’alto Jonio reggino e la zona interna del vibonese. La segnalazione del duplice omicidio di Vito e Nicola Grattà è già giunta alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Capomolla.

La pista più seguita è quella di uno scontro tra le cosche per il controllo delle attività illecite. Secondo gli inquirenti è centrale in tutta la vicenda l’omicidio di Damiano Vallelunga, di 52 anni, ritenuto il boss dell’omonima cosca di Serra San Bruno (Vibo Valentia) ucciso il 27 settembre dello scorso anno a Riace davanti al Santuario dei santi medici Cosma e Damiano dove era in corso la festa patronale del paese.

Ad agire sarebbero state due persone giunte a bordo di uno scooter nelle vicinanze del magazzino dove i gemelli Grattà stavano giocando a carte con altre due persone una delle quali è rimasta ferita in modo non grave ed è stata ricoverata nell’ospedale di Soverato.

L’altra persona che era nel locale, a poca distanza dalla strada principale del paese, è il proprietario ed è rimasta illesa. Le modalità dell’omicidio di Gagliato, secondo gli inquirenti, sono tipicamente di stampo mafioso. Nicola Grattà era stato arrestato la scorsa estate per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti.