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Aids: scoperta Truvada, la pillola “del giorno prima” che previene il contagio

di luiss_vcontursi |23 Novembre 2010 16:40

Curare l’Aids, o meglio prevenirlo almeno in parte, è possibile. E’ stata infatti scoperta una pillola “del giorno prima” che previene il contagio dell’Hiv. E’ un medicinale nato dalla miscela di due farmaci che, testato, è riuscito a ridurre del 44% i casi di infezione da Aids in un campione di popolazione maschile ad alto rischio di contagio.

Il test è stato condotto da un team intenazionale di scienziati in varie parti del mondo su un campione complessivo di circa 2.500 gay, transgender e maschi bisessuali. La pillola si chiama Truvada e la sua scoperta ha del miracoloso: se assunta per due anni ogni giorno fa crollare i rischi di infezione da Hiv di oltre il 70%. E’ il frutto della “combinazione” di due altre molecole della Gilead Sciences Inc, tenofovir e l’emtricitabina, già usati nel trattamento delle infezioni da Hiv. E la sua scoperta ha del miracoloso: per la prima volta che si riesce a dimostrare che il rischio di contagio del virus può essere ridotto attraverso un farmaco preventivo.

Lo studio e’ stato condotto nel periodo luglio 2007-dicembre 2009 da 11 centri in sei Paesi (Sudafrica, Tailandia, Peru, Brasile, Stati Uniti, America latina). La pillola rappresenta un approccio di ‘profilassi da pre-esposizione’, e già suscita vari dubbi dal punto di vista etico: ad esempio, alcuni esperti si chiedono se la possibilità di ricorrere ad una pillola ‘preventiva’ non rischi di incoraggiare comportamenti sessuali pericolosi. Un simile approccio, ha ricordato Vella, ”è stato già utilizzato nel caso della Sifilide, con la penicillina somministrata in via preventiva”. Nel caso dell’Aids, ha aggiunto, ”si e’dimostrato che la combinazione di farmaci data in via preventiva funziona, riducendo di molto la percentuale di contagio rispetto al gruppo cui era somministrato un farmaco placebo. Tuttavia – ha concluso Vella – non e’ ipotizzabile per questo nuovo farmaco un utilizzo generalizzato, mentre credo che la sua applicazione vada indirizzata alle fasce di popolazione maggiormente a rischio”.

Il presidente del Network persone sieropositive, Rosaria Iardino, lancia l’allarme su un uso errato della pillola. ”Si rischia un uso del farmaco errato – sostiene – con conseguenze fatali, e il pericolo di vanificare le numerose campagne di prevenzione che stiamo portando avanti. Al di là della validità scientifica dello studio – spiega Iardino – è molto pericoloso divulgare con queste modalità la notizia. Sono molto contenta di questo risultato – continua – ma è fondamentale che non ci siano dubbi riguardo il giusto utilizzo di un farmaco antiretrovirale, che deve essere sempre preso con finalita’ curativa e mai preventiva”.

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