Piazza Armerina (Enna). “La strangolai”: dopo 35 anni confessa l’omicidio di un’anziana

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 08:09 OLTRE 6 MESI FA

E’ stato lo stesso assassino a confessare, dopo 35 anni, il brutale omicidio di una anziana ultraottantenne, avvenuto a Piazza Armerina nell’agosto del 1975. ”Il mostro che ha ucciso quella povera donna sono io! La cosa che non riesco a dimenticare è che mentre la strangolavo lei stringeva in mano un mano un crocifisso”.

Aldo Consoli, 57 anni, detto ”lo scienziato”, è stato già condannato per un altro delitto. Adesso la polizia, che di recente aveva riaperto le indagini sull’uccisione dell’anziana, gli ha notificato in carcere un nuovo ordine di custodia cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminare del tribunale di Enna, David Salvucci, su richiesta del Procuratore Calogero Ferotti.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Enna, in collaborazione con il Commissariato e i carabinieri di Piazza Armerina. Consoli era stato arrestato nel 2009 con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di un pregiudicato, Giuseppe Avvenia. Dopo essere stato condannato a 18 anni e 9 mesi di reclusione con il rito abbreviato, l’imputato ha confessato anche l’omicidio di Irene Salanitro, 83 anni, che era sua vicina di casa, rivelando alcuni dettagli di cui solo l’assassino poteva essere a conoscenza.

In particolare il fatto che la vittima, al momento in cui venne strangolata, stringesse in mano un rosario. Subito dopo il delitto, legato al furto di gioielli e preziosi dall’abitazione dell’anziana donna, i sospetti degli investigatori si erano subito coincentrati sul vicino di casa, che allora aveva 21 anni. Ma gli elementi raccolti non furono sufficienti ad inchiodare Consoli.