ROMA – “Gli alieni esistono, ma gli uomini potrebbero non essere in grado di captare i loro segnali”: questa la tesi della dottoressa Nathalie Cabrol, ricercatrice del Seti Institute in California (Usa). Intervistata dal DailyMail, l’esperta ha spiegato che potrebbero esistere forme di vita extraterrestri che stanno cercando di entrare in contatto con la nostra civiltà. Ma nonostante i nostri sforzi, potremmo non essere ancora capaci di decodificare i loro messaggi, a causa della mancanza di mezzi opportuni per raccoglierli.
“Vedete quanti progressi abbiamo fatto negli ultimi 100 anni – ha specificato la dott.ssa Cabrol. Se c’è una civiltà là fuori che è solo 1000 anni più vecchia di noi, chissà che tipo di tecnologia o che tipo di meccanismi avrà per mettersi in comunicazione con gli altri. Stiamo solo grattando la superficie qui. Stiamo esaminando l’universo dal nostro punto di vista. Abbiamo la tendenza a porre domande nel nostro modo di fare. Ma che tipo di processi mentali una civiltà aliena può avere, davvero non lo sappiamo (…). Siamo abbastanza avanzati, ma rimaniamo una civiltà adolescente. Stiamo giocando con i giocattoli e le tecnologie, ma non conosciamo ancora molto bene le regole”.
Cabrol, rifacendosi alle tesi di un ex astronauta, John Grunsfeld, spiega che uno dei modi attraverso cui gli alieni potrebbero studiare la vita umana sono i cambiamenti climatici del nostro pianeta, per esempio modifiche apportate volontariamente o involontariamente dall’uomo all’atmosfera, che diventano significative per chi ci osserva da lontano, molto lontano. “Se c’è vita là fuori, la vita intelligente, loro sanno che siamo qui”, ha spiegato Grunsfeld.