Scienza

Asteroide 2024 YR4 in rotta verso la terra nel 2032, dobbiamo cominciare a preoccuparci?

Dobbiamo preoccuparci dell’asteroide 2024 YR4 che, secondo i rilievi astronomici, potrebbe puntare la Terra nel 2032? Diciamo che, anche se di poco, oggi dobbiamo alzare il livello di rischio, in generale va detto però che particolari ansie sarebbero largamente esagerate. Molto dipende anche dai metodi possibili di osservazione che, come vedremo, fanno oscillare i dati della percezione del rischio.

Per la Nasa il livello di rischio di impatto è salito dall’1,3% all’1,9%

Per la Nasa il livello di rischio di impatto è salito dall’1,3% della settimana scorsa all’1,9%, mentre per l’Agenzia spaziale europea è passato dall’1,2% all’1,8%.

Secondo gli esperti si tratta di una fluttuazione attesa e che al momento non suscita nuove preoccupazioni perché di solito, con l’aumentare delle osservazioni, la probabilità di impatto tende a salire per poi calare improvvisamente e scendere verso lo zero.

“Inizialmente la posizione futura di un asteroide è incerta – osserva l’Esa in una nota – e quindi il ‘corridoio di rischio’ è un ampio tunnel attraverso il quale l’asteroide potrebbe volare in qualsiasi punto. Quando una qualsiasi porzione del corridoio si sovrappone alla Terra, l’asteroide è considerato una minaccia.

Asteroide 2024 YR4 in rotta verso la terra nel 2032, dobbiamo cominciare a preoccuparci? (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Come spesso accade, la sovrapposizione con la Terra rimane anche mentre il potenziale corridoio si riduce a causa di un maggior numero di osservazioni e di una più accurata comprensione del percorso dell’asteroide, e quindi il rischio sembra aumentare. Il più delle volte, man mano che la zona di rischio si restringe con l’aumentare delle osservazioni, il corridoio si allontana dalla Terra e il rischio diminuisce improvvisamente”.

L’asteroide 2024 YR4 una sfida per le osservazioni

L’asteroide 2024 YR4, però, rappresenta una sfida per le osservazioni. Il sasso cosmico (che si aggira sui 40-90 metri di diametro) si sta allontanando dalla Terra ed entro le prossime settimane diventerà troppo debole per essere rilevato da telescopi di medie dimensioni.

Entro la fine di febbraio diventerà troppo debole anche per i telescopi professionali ed entro aprile potrà essere monitorato solo da strumenti potenti come il James Webb Space Telescope dallo spazio o il Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo australe in Cile.

Di sicuro l’asteroide scomparirà dalla vista dell’umanità entro maggio e non riapparirà prima di giugno 2028: dunque prima della sua sparizione potremmo non ottenere dati osservativi sufficienti a ridurre completamente il rischio a zero ed escludere un impatto nel 2032.

Published by
Francesca Ripoli