Materia oscura: misura più precisa con nuova tecnica osservazione

E’ stata ottenuta la misura più precisa dell’azione esercitata dall’oggetto più misterioso del cosmo: l’energia oscura che costituisce la maggior parte dell’universo (ben il 73%) e costituisce il motore che lo fa espandere, la cui esistenza è stata prevista nel 1998. Le nuove misure, pubblicate su Science, confermano che l’universo è piatto e che continuerà ad espandersi per sempre e sempre più velocemente.

Il risultato, del 30% più preciso rispetto alle misure precedenti, è stato ottenuto da uno studio internazionale condotto fra Europa (con il Centro francese di studi spaziali Cnes) e Stati Uniti (con il Jet Propulsion Laboratory della Nasa) utilizzando una nuova tecnica di osservazione e i dati dei telescopi più sofisticati, combinati con i modelli teorici della distribuzione della materia nell’universo.

Il passo decisivo per carpire qualche segreto dell’energia oscura è stato utilizzare il più grande ammasso di galassie conosciuto, Abel 1689, come una ”lente” cosmica. Si è sfruttato cioè un effetto previsto dalla teoria della relatività di Albert Einstein, secondo il quale una galassia più vicina curva e amplifica la luce di una galassia distante, ingrandendone l’immagine come farebbe una lente.

Questo permette di dedurre la geometria dello spazio che si trova tra le galassie più lontane e la Terra perché la distorsione della luce prodotta dalla lente corrisponde al modo in cui l’energia oscura modella lo spazio-tempo.

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