Astronomia: scoperto il quasar più lontano e luminoso dell'universo

ROMA – Una cartolina dall'universo di 12,9 miliardi di anni fa: ecco che cosa rappresenta per gli astronomi ULAS J1120+0641, il quasar più lontano e luminoso mai scoperto, che racchiude al suo interno un mostruoso buco nero con una massa pari a 2 miliardi di volte quella del Sole.
Questo gigante luminoso, che potrà raccontare molto delle prime fasi della vita dell'Universo, è descritto su Nature ed è stato scoperto da un gruppo di astronomi europei coordinati dall'Imperial College di Londra grazie ai dati raccolti da numerosi telescopi, fra i quali il Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Meridionale Europeo (Eso).
I quasar sono fra gli oggetti cosmici più bizzarri e brillanti, tanto da essere considerati dagli astronomi veri e propri 'fari' utili per fare luce sull'epoca in cui si sono formate le prime stelle e le galassie. Il nuovo quasar, in particolare, potrà aprire ai ricercatori una finestra su una fase della vita dell'Universo ancora poco nota, compresa fra 150 e 800 milioni di anni dopo il Big Bang.
In questo periodo l'universo era dominato da una nube di idrogeno, che cominciava appena ad essere attraversata dalle luce ultravioletta delle prime stelle e delle galassie neonate. La luce cominciava a scindere nuovamente gli atomi di idrogeno in protoni ed elettroni, rendendo l'universo sempre piu' trasparente alla luce ultravioletta. Questo periodo nel quale l'universo usciva dalla fase più buia è chiamato ''era della reionizzazione''.
Il quasar ULAS J1120+0641, scoperto anche grazie al telescopio infrarosso britannico Ukirt installato alle Hawaii, potrebbe svelare però anche altri misteri del baby universo.
''Si tratta di un oggetto molto raro – spiega Stephen Warren, astrofisico dell'Imperial College di Londra e coordinatore della ricerca – che ci aiuterà a capire anche come i buchi neri supermassivi sono riusciti a formarsi solo poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang''. Fino ad oggi, infatti, si pensava che la formazione di buchi neri così grandi richiedesse un lasso di tempo maggiore.

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