Astronomia, svelato il "lato oscuro" del sole

ROMA – Sono colonne di gas che salgono sulla superficie del Sole dal suo cuore rovente e poi si tuffano e sprofondano di nuovo nelle viscere infernali della nostra stella, le strutture che formano le macchie solari.

A rivelare il meccanismo che si trova dietro il ''lato oscuro'' del Sole è la ricerca pubblicata su Science e condotta dall'università svedese di Stoccolma e da quella norvegese di Oslo. Le macchie solari, spiegano gli esperti, sono regioni che appaiono più scure, quasi nere, rispetto alla superficie solare perché hanno una temperatura più fredda in confronto alle temperature del resto del Sole.

Esse sono formate da un nucleo centrale scuro, detto ombra, circondato da un anello più chiaro chiamato penombra. Nelle immagini ad altissima risoluzione diffuse dai ricercatori le macchie solari sono spettacolari e sembrano dipinte da un impressionista: un nucleo scuro circondato da filamenti sottilissimi che, come tante fitte pennellate stese le une accanto alle altre, disegnano una corona di petali che si allargano affusolati sulla superficie del Sole.

Grazie a queste immagini e ad altri dati sulle parti più interne dell'atmosfera del Sole ottenuti dal telescopio solare Swedish 1-m Solar Telescope e dal telescopio spaziale della Nasa Spitzer, i ricercatori hanno realizzato una simulazione che ha svelato la natura delle strutture che formano le macchie solari.

Queste sarebbero formate da flussi di gas caldi e freddi, chiamati flussi convettivi, che salgono sulla superficie del sole per poi sprofondare nel suo interno: il nucleo scuro delle macchie solari è la regione nella quale le colonne di gas raggiungono la superficie del Sole, si raffreddano e per questo appaiono più scure, e poi sprofondano nuovamente nella zona di penombra delle macchie solari.

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