Auto senza pilota e attacchi hacker: si rischia traffico paralizzato per intere città

Auto senza pilota, cosa rischiamo con un attacco hacker?
Auto senza pilota, anche un piccolo attacco hacker potrebbe paralizzare una città

ROMA – Anche un piccolo e limitato attacco hacker alle auto senza pilota sarebbe in grado di paralizzare il traffico di una città come New York. Le auto a guida autonoma stanno entrando nel nostro presente, ma cosa ci aspetta per il futuro? Se lo sono chiesti i ricercatori dell’istituto di Tecnologia dell Georgia, che in una simulazione al computer hanno dimostrato come anche un attacco informatico in piccola scala, che colpisca appena il 10% dei veicoli a guida autonoma, sarebbe in grado di mandare il traffico in tilt.

Lo studio condotto dal team di ricercatori guidato dal matematico Skanda Vivek sarà presentato al Convegno della Società Americana di Fisica, che si sta svolgendo nella settimana dal 4 all’8 marzo a Boston, e pone un nuovo problema sull’introduzione nella quotidianità di una città delle auto senza pilota. Se ad oggi infatti si infervora il dibattito sulla questione etica relativa agli incidenti in cui sono rimasti feriti o uccisi pedoni durante i test, stavolta i ricercatori hanno analizzato la sicurezza informatica dei veicoli. 

Il team di Vivek ha applicato un approccio matematico al problema, utilizzando analisi statistiche per valutare i possibili scenari in una grande metropoli come New York. Dopo aver esaminato gli effetti di un attacco hacker, i ricercatori hanno anche trovato una strategia di contenimento del rischio, come spiegato dall’autore dello studio: “Se le auto connesse ad una stessa rete fossero non più del 5%, la possibilità di effetti pesanti sul traffico sarebbe molto più bassa. Un hacker con cattive intenzioni dovrebbe effettuare più attacchi simultanei cosa che è meno probabile”.

D’altronde, come sottolinea lo stesso Vivek, i veicoli autonomi connessi sono il futuro: “Hanno un incredibile potenziale che avrebbe un impatto positivo sull’economia, sull’ambiente e anche sul benessere psicologico di chi affronta tutti i giorni il traffico congestionato. Il nostro lavoro non vuole opporsi al futuro delle auto senza pilota quanto piuttosto identificare e quantificare i rischi che esse portano e aiutare a trovare soluzioni prima della loro diffusione”.

Andrea Bertolini, ricercatore ed esperto in diritto della robotica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha spiegato all’Ansa: “I rischi futuri delle auto a guida autonoma sono, ad oggi, in larga parte ancora sconosciuti. Le tecnologie non vanno idealizzate, non risolvono tutti i problemi. Ogni nuova tecnologia elimina delle vulnerabilità, che in questo caso è l’elemento umano, ma ne introduce inevitabilmente di nuove, anche perché non sappiamo dove ci porteranno i progressi tecnologici. Basti pensare al possibile rischio di attentati con veicoli senza pilota”.

Al momento, sottolinea Bertolini, “la regolazione, soprattutto nel campo delle auto autonome, non è una battaglia ma una guerra. Le soluzioni proposte oggi potrebbero essere adeguate, ma gli sviluppi futuri potrebbero renderle obsolete. Si tratta quindi di soluzioni non definitive che vanno ripensate man mano che la tecnologia va avanti”.

Fonte Ansa

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