“Nascondevano gli autovelox tra le foglie”. Assessore del Padovano denuncia vigili di Reggio Emilia

autoveloxL’assessore comunale di Merlara (Padova) Marco Borin ha messo nei guai tre agenti della polizia municipale di Reggio Emilia, indagati dal pm Luciano Padula per abuso di atti d’ufficio avendo procurato, tramite un discusso autovelox, all’Amministrazione comunale un ingiusto vantaggio patrimoniale.

Come l’imprenditore Borin, racconta la stampa locale, l’anno scorso almeno 25 automobilisti che percorrevano la tangenziale di Reggio Emilia a velocità superiore al limite di 90 chilometri orari sono stati multati tramite autovelox nelle stesse condizioni dell’assessore. Secondo la denuncia sporta ai carabinieri dall’amministratore veneto, l’apparecchio sarebbe però stato usato di nascosto con la stessa pattuglia rilevatrice occultata tra il fogliame con la macchina di servizio tenuta su di una strada parallela alla tangenziale. La presenza degli autovelox, secondo l’accusa, va invece segnalata in nome della prevenzione più che della repressione.

L’assessore veneto aveva denunciato i vigili anche per minacce, ingiurie e violenza privata, ipotesi di reato poi decadute. Gli indagati sarebbero un ispettore dei vigili urbani, una assistente e un agente nipote del comandante della polizia municipale di Reggio Emilia. Borin nella primavera 2009 era incappato due volte nella presunta ”imboscata”: il 18 marzo si era spaventato vedendo sbucare i vigili tra il fogliame, si era fermato ed aveva contestato loro di avergli teso una trappola. Con il telefonino l’imprenditore aveva fotografato la situazione. Il secondo episodio era accaduto l’8 giugno.

Sulla vicenda l’Amministrazione comunale e il comando della polizia municipale per ora non intervengono. Borin, invece, ha commentato: ”Sulla tangenziale di Reggio Emilia, così com’era stato posizionato l’autovelox, avrebbero potuto verificarsi tamponamenti e incidenti. L’obiettivo della mia battaglia è stato quello di evitare che possano accadere sinistri”.

Appare sicuro però anche l’avvocato Ernesto D’Andrea, legale dei tre vigili: ”Se il pm non arriverà ad una richiesta di archiviazione, dimostreremo nelle sedi istituzionali che i tre vigili hanno agito nel pieno rispetto delle leggi”.

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