Avetrana. La cantina dell’orrore, dove lo zio ha ucciso Sarah Scazzi

Sarah Scazzi

Una grande porta di ferro a doppio battente, come se si trattasse di un garage, ma che in realta’ si apre su un ampio vano che va in profondità al di sotto del livello della strada, lungo il perimetro della casa della famiglia Misseri. E’ questo il luogo dove, secondo quanto si è saputo finora, Michele Misseri avrebbe ucciso sua nipote Sarah, a pochi metri da dove sua figlia Sabrina, cugina e migliore amica della quindicenne, la stava aspettando per andare insieme al mare.

La casa dei Misseri èuna villetta curata in una zona tranquilla e periferica del paese. Vi si accede da un grande cancello in ferro ornato con trafori e da un cancelletto piu’ piccolo per il passaggio delle persone. Ad un paio di metri di distanza si trova l’ingresso della cantina-garage dove Misseri tiene gli attrezzi e il materiale per i lavori che fa in campagna. Qualche sera fa, il 30 settembre, il giorno dopo la messa in scena del casuale ritrovamento del cellulare in campagna, Misseri era stato raggiunto dai giornalisti proprio sulla soglia della cantina.

Si era fermato a lungo a parlare con loro e quando i giornalisti gli avevano chiesto di entrare con le telecamere lui aveva prima detto di no spiegando che era tutto in disordine. Poi era sembrato disponibile a fare entrare le telecamere ma, a qual punto, era intervenuta la moglie, Cosima, che aveva chiuso le porte e aveva detto al marito di non fare entrare nessuno. Michele aveva poi continuato a raccontare a piu’ riprese la sua ricostruzione del ritrovamento. Misseri aveva anche risposto alle domande su quanto avvenuto nel pomeriggio della scomparsa di Sara, il 26 agosto scorso.

Lui, aveva raccontato, si trovava in fondo alla cantina e proprio attorno alle 14.30 aveva sentito il rumore di un’auto di grossa cilindrata diesel passare a tutta velocità, rallentare prima della curva per poi uscire dal paese. Non ne aveva mai parlato prima e i giornalisti glielo fecero notare, ma lui aveva risposto che se ne era ricordato solo durante l’interrogatorio del giorno prima. Poi aveva anche parlato del suo rapporto con Sarah, del fatto che la ragazzina quando andava a trovare Sabrina passava sempre a salutarlo nel garage dove lui faceva i suoi lavori. Forse anche il pomeriggio del 26 agosto Sara è passata a salutare lo zio prima di incontrare la cugina, ma poi dalla cantina non è uscita viva.

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