Berlusconi e Tremonti dettano l’ennesima fiducia: un bavaglio al Parlamento. Anche a Fini?

Tremonti

Berlusconi e Tremonti, con una nota congiunta, hanno comunicato che chiederanno il voto di fiducia sulla legge finanziaria.

Nulla di nuovo sotto il sole, è già successo con questo e con altri governi, anche se questa maggioranza gode di un vantaggio amplissimo.

Quello che è davvero sconcertante, senza precedenti, è che il governo, o meglio il socio di maggioranza del governo, annunci il voto di fiducia con una nota ufficiale e lo annunci sia per il Senato, dove il testo è in discussione, sia alla Camera dove l’iter non è neppure iniziato.

Non vi è dubbio che si tratti di un gesto di inaudita arroganza, ma anche di estrema debolezza.

Perché si mette il voto di fiducia? Quando si teme di essere battuti dalla opposizione e non è questo il caso, oppure quando non si è sicuri della propria alleanza e bisogna mettere la museruola ai dissensi interni ed esterni.

Sarà una casualità,  ma questo annuncio è arrivato nella giornata nella quale, con un maldestro intervento, alcuni poliziotti hanno manganellato quei cittadini abruzzesi che da quando hanno cominciato a protestare sono improvvisamente diventati dei nemici da cancellare politicamente e da espellere dai titoli del Tg1.

Allo stesso modo bisogna espellere e oscurare i poliziotti che protestano, gli insegnanti che contestano il degrado della scuola pubblica, quanti cominciano a non credere più nel miracolo e nel governo che “…non metterà mai le mani nelle tasche degli italiani”.

L’esercito degli insoddisfatti colpiti dalle disuguaglianze sociali ed economiche minaccia di crescere di ora in ora.

Da qui la decisione di blindare il Parlamento, di imbavagliarlo, di far passare i tagli attraverso i bavagli. Sarà un altro test per il presidente Fini che non potrà certo limitarsi ad una ratifica notarile.

Cosa farà la pattuglia dei deputati che fanno riferimento al presidente della Camera?

Corriamo il rischio di essere ripetitivi e noiosi, ma mai come in questo momento sarebbe necessario che si realizzasse un pubblico patto tra quanti ancora credono nello Stato di diritto e non intendono farsi imbavagliare da nessuno e per nessuna ragione.

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